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Da Odessa a Lucignano, la famiglia Bruschi si allarga: "Così abbiamo adottato Alessandro prima della guerra"

Massimiliano e Roberta Bruschi vivono a Lucignano insieme ai loro due figli Edoardo e Alessandro. Entrambi sono nati in Ucraina e sono stati adottati. Il più piccolo è con loro da poco più di un mese

Alessandro è arrivato l’8 febbraio scorso ed il suo è stato uno degli ultimi ricongiungimenti prima dello scoppio della guerra. Da Odessa a Lucignano. 2.374 chilometri percorsi stretto tra le braccia di mamma Roberta e al fianco di babbo Massimiliano. Una storia, quella della famiglia Bruschi, straordinaria ma che, nonostante il lieto fine, porta con sé anche un pizzico di amarezza. “Siamo felici di avere con noi la nostra “piccola iena” - racconta Massimiliano - inevitabilmente non possiamo non pensare a cosa abbiamo lasciato in Ucraina e a tutti gli amici, coppie e bambini costretti a vivere una situazione drammatica”. Sì perché tra i drammi che la guerra porta con sé c’è anche quello che tocca le coppie in attesa di adozione che, dal giorno in cui è scoppiato il conflitto tra Ucraina e Russia, si trovano in attesa di un maledetto pezzo di carta utile a portare i propri figli a casa con loro. Al momento, così come raccontato da Giulio Golia nel servizio andato in onda a Le Iene, sono 23 le coppie italiane che aspettano la sentenza con la quale viene concessa loro la nomina genitoriale. Roberta e Massimiliano invece, sono stati più che fortunati perché il loro percorso è terminato una manciata di giorni prima degli scontri e dei bombardamenti

Da poco più di un mese Alessandro, 6 anni e 1/2, grinta e curiosità fuori dal comune, è entrato a far parte della loro quotidianità inserendosi un passo alla volta in un nuovo contesto familiare. “Sta andando tutto bene - racconta ancora babbo Massimiliano - Alessandro va all’asilo, ha bisogno di tempo per inserirsi a pieno ma, siamo molto felici. Il suo arrivo è frutto non solo di un nostro enorme desiderio di ingrandire la famiglia ma, anche, dell’ottima esperienza avuta qualche anno fa con Edoardo, il nostro primo figlio. Anche lui è ucraino. È nato a Kiev, ha 14 anni e da settembre 2017 vive con noi. Il suo arrivo ha cambiato la nostra vita così profondamente che, dopo un po’ di tempo, abbiamo pensato di complicarcela ancora un po’ cercando una seconda adozione. Così ci siamo rimessi in moto. È stato grazie al supporto dei tanti straordinari professionisti incontrati, primo tra tutti il nostro referente ucraino Alessio, un uomo che ha scelto di dedicare la propria vita ai bambini e al loro benessere, che abbiamo incontrato Alessandro e portato a compimento il percorso di adozione. Edoardo, anche perché più grande, comprende molto bene quello che sta accadendo in Ucraina e, come lui stesso ci ha detto, vedere la sua terra così devastata lo fa molto soffrire. In lui convivono a pieno due anime: una ucraina e un’altra lucignanese. Per farvi capire, Edo, come me, ama molto il calcio Ho provato a portarlo a vedere l’Arezzo ma, diciamo che non l’ho convinto fino in fondo. Se chiedete a lui per chi tifa, vi risponderà che le sue squadre del cuore sono la Juve e la Dynamo Kiev. Una squadra italiana e l’altra ucraina. Quando si sono affrontate durante la Champions mi ha detto: “Babbo stasera c’è il derby Bruschi, Juve contro Dynamo”.

Un sentimento di comunione profondo, viscerale quanto sfaccettato che, in pochissimo tempo è diventato parte costante di ciascun componente della famiglia Bruschi tanto da accompagnarli in ogni istante della loro vita. “La direttrice dell’istituto dove abbiamo incontrato Alessandro l’ultima volta che ci ha salutato ci ha detto: “vi aspetto per una bambina”. Vedremo in futuro. Adesso ci siamo attivati per alcune raccolte fondi e beni di prima necessità. Ho spedito medicinali con un corriere privato e, per tramite del nostro amico ucraino Alessio, abbiamo già accordi per inviare del cibo. Piccoli gesti che facciamo senza pensarci due volte e perché, di fatto, il nostro cuore è per metà gialloblu”.

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