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Acb social inclusion, l'associazione culturale del Bangladesh cambia nome: "Stessa identità, stessa missione"

Dopo 14 anni di attività, arriva un importante cambiamento per questa organizzazione, nata nel 2006 dalla volontà di un gruppo di cittadini di origine bengalese con l’obiettivo di costituire una realtà che potesse riunire la propria comunità

Acb Social Inclusion Aps. È questo il nuovo nome dell’Associazione Culturale del Bangladesh di Arezzo. Dopo 14 anni di attività, arriva un importante cambiamento per questa organizzazione, nata nel 2006 dalla volontà di un gruppo di cittadini di origine bengalese con l’obiettivo di costituire una realtà che potesse riunire la propria comunità presente ad Arezzo. Il motivo di questo cambiamento risiede nel fatto che l’Associazione, pur mantenendo la sua identità originaria, ormai da tempo, ha subito varie trasformazioni: se inizialmente è stata fondata per amalgamare la comunità bengalese e per rispondere alla necessità che la stessa aveva di integrarsi nel tessuto aretino, nel corso della propria attività coloro che la dirigono hanno compreso che a Arezzo e sul suo territorio emergevano urgenti bisogni che riguardavano tutte le comunità straniere presenti e, anche tanti cittadini italiani. È da questa consapevolezza che nasce la volontà del cambio del nome: l’Associazione non vuole essere identificata solo come una organizzazione rivolta ai cittadini bengalesi ma come una realtà che guarda ai bisogni del territorio, da chiunque provengano. ACB Social Inclusion APS va in questa direzione: una traiettoria intrapresa già dal 2009 quando ha iniziato ad assumere personale per la maggior parte italiano, a costruire progetti di inclusione e ad aiutare quanti erano vittima di discriminazione, di violenze, comprese quelle domestiche, mettendo sempre al primo posto il valore della persona, la sua dignità e la sua libertà da ogni sfruttamento.

Nel corso di questi 14 anni di attività, sono stati tanti gli ambiti a cui l’Associazione si è dedicata: è stata una delle prime realtà locali ad accogliere richiedenti asilo, cercando di implementare progetti sociali che valorizzassero la loro autonomia, sia in campo linguistico, che socio-lavorativo. ACB Social Inclusion APS ha sempre creduto che non ci potesse essere inclusione sociale senza una conoscenza della lingua italiana: è per questo che da anni vengono organizzati corsi di italiano per adulti, in particolare in favore delle donne, e attività di doposcuola e di potenziamento linguistico rivolti a bambini e ragazzi. Molta attenzione è stata indirizzata al mondo femminile: oltre a promuovere la tutela delle donne all’interno delle mura domestiche o in ambito lavorativo, sono stati attivati servizi professionali a supporto, come il servizio psicologico, la consulenza legale e la mediazione linguistico-culturale. L’Associazione non ha mai tralasciato quanti subiscono discriminazioni in ambito lavorativo: grazie a un’equipe interna di avvocati e facendo rete con altri soggetti del territorio, sono stati difesi i diritti di tanti lavoratori in situazioni di grave sfruttamento. In questi 14 anni non sono mancati nemmeno eventi culturali per diffondere la cultura bengalese e di altre nazioni all’interno della comunità aretina.

Dopo varie attività di stampo prettamente sociale, come aver curato l’attraversamento pedonale dei bambini all’uscita della scuola e aver preso parte al progetto degli orti sociali di Legambiente, negli ultimi anni l’Associazione si è impegnata anche nel supporto delle persone che vivono gravi difficoltà: grazie alla collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Arezzo e grazie a una rete di Associazioni del territorio, è attivo uno sportello di ascolto rivolto alle persone in situazione di vulnerabilità sociale, economica, culturale o con disagio di qualunque natura e che necessitano di essere orientate sui servizi del territorio, di un supporto burocratico-legale, di un servizio di mediazione linguistico-culturale, di un sostegno psicologico o di un aiuto materiale per l’acquisto di beni di prima necessità.

Infine, ACB Social Inclusion APS rafforza il cammino tracciato negli anni di collaborazione con le scuole aretine, strutturando un percorso volto all’inclusione di bambini e ragazzi stranieri nella scuola italiana, attraverso attività culturali nelle classi, un servizio di mediazione linguistico-culturale e uno sportello psicologico per alunni, famiglie e personale docente.

I bisogni delle persone sono in continua evoluzione, soprattutto adesso a causa della pandemia, ma ACB Social Inclusion APS è pronta a offrire una risposta e una propria visione della società, fornendo nuove prospettive che vadano sempre nella direzione già tracciata: aiutare tutte le persone in difficoltà e creare un mondo diverso, più equo e più inclusivo.

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