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Le indagini sulla "Uno bianca" e gli anni di piombo. La storia di Graziella, una delle prime donne poliziotto

Graziella Borgheresi Parolai è stata una delle prime donne vincitrici del concorso per assistenti della polizia femminile. Oggi, in occasione del suo 90esimo compleanno, Arezzo le rende omaggio

Aveva 28 anni quando indossò la divisa per la prima volta. Era il 25 gennaio 1962 e Graziella Borgheresi Parolai fu una delle poche donne ad essere scelta per vestire i panni dell’agente di polizia. È in occasione del suo 90esimo compleanno che la questura di Arezzo ha reso omaggio alla concittadina e alla professionista che, per alcuni anni della propria carriera, ha prestato servizio anche per la “Dino Menci”.

Come detto, Graziella è stata tra le prime donne vincitrici del concorso per assistenti della polizia femminile, corpo istituito con la legge 20 febbraio 1958 n. 75, nota come “Legge Merlin” che prevedeva “la costituzione di un corpo speciale di Polizia femminile che sostituisse gradualmente la Polizia nelle funzioni inerenti ai servizi del buon costume e della prevenzione della delinquenza minorile e della prostituzione”. L’anno successivo la legge 7 dicembre 1959 n. 1083 intitolata proprio “Costituzione di un Corpo di polizia femminile” ampliò i compiti del costituendo Corpo prevedendo che il personale della Polizia femminile si occupasse anche di prevenzione e accertamento dei reati contro la moralità pubblica, famiglia, tutela del lavoro delle donne e dei minori, svolgesse indagini relative ai reati commessi da donne e minori, nonché si occupasse dell’assistenza nei confronti delle donne e minori in stato di abbandono morale e sociale”.

Il primo concorso per entrare a far parte del team fu bandito nel 1961. Graziella frequentò il primo corso di formazione per assistenti di terza classe alla scuola superiore di polizia di Roma, dal 1° settembre 1961 venne assegnata alla questura di Cremona dove si insediò ufficialmente il 25 gennaio 1962. Il 6 aprile 1964 venne trasferita ad Arezzo dove, nel 1968, sposò Mario Parolai, medico chirurgo. L’11 febbraio dello stesso anno venne trasferita a Forlì dove rimase sino al 1992, anno del suo pensionamento. Nel 1972 Graziella partecipò alle operazioni di soccorso per il sisma di Ancona e nel 1980 in Irpinia. Nel 1981, in concomitanza con la nascita della Polizia di Stato, venne inquadrata nel nuovo corpo di forze dell'ordine col grado di ispettrice capo, la più alta qualifica dell’epoca. Ha partecipato a molte importanti attività di polizia giudiziaria tra cui le indagini sui crimini della “banda della Uno bianca”. Una vita intera dedicata al servizio e sicurezza pubblica.

La questura di Arezzo e l’associazione nazionale Polizia di Stato, al fine di festeggiare il traguardo di Graziella, le hanno organizzato una piccola cerimonia alla presenza del questore Maria Luisa Di Lorenzo, agenti in servizio, organizzazioni sindacali, fratelli e amici.

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