Sono arrivati in 20 in pullman da Ragusa dopo 14 ore di viaggio, sono tutti giovanissimi tra i 21 e i 23 anni, sono partiti dalla Nigeria, dalla Costa d'Avorio e dal Senegal per il viaggio della speranza che li ha portati dopo una lunga traversata fino alle coste italiane. E ad Arezzo hanno fatto tappa al Punto unico allestito nella ex palazzina del centro oncologico per le visite sanitarie del caso. Qui sono stati accolti e controllati da medici ed infermieri che fanno ormai parte dell'equipe che si è formata circa 15 giorni fa, quando la rete istituzionale ha messo in piedi questo modello di prima assistenza sanitaria sotto il coordinamento del Prefetto di Arezzo che nei giorni scorsi ha fatto visita alla struttura. Un modello che da itinerante, con visite fatte nei centri di accoglienza è diventato stabile con una sede centralizzata che compie le prime visite controllando l'assenza di malattie respiratorie ed altri sintomi.

Proprio in quella occasione dal Ministero era arrivata la comunicazione che erano in arrivo altri 7 migranti che sarebbero dovuti essere visitati ad Arezzo. Un numero che, dopo altri sbarchi nelle coste del sud Italia, è aumentato.

Come prevede la procedura, dopo la visita, i profughi sono accompagnati nei centri di accoglienza dislocati in provincia di Arezzo e dal punto di vista sanitario affidati ai medici di medicina generale.