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Nuove Acque investe 131 milioni entro il 2027. "Rincari? L'1% ogni anno al massimo"

40 milioni per il completamento dello schema Montedoglio, 30 per le reti fognarie e per il collettamento alla depurazione, 60 per rinnovare gli impianti più datati

Nuove Acque ha ritoccato il piano degli investimenti: 131 milioni di euro per i prossimi nove anni, fino al 2027. Il precedente piano, elaborato nel 2004 e valido fino alla precedente scadenza della concessione (2024), prevedeva investimenti calanti negli ultimi anni, quasi azzerati per il 2022, 2023 e 2024: circa 37 milioni. "Una riduzione drammatico - ha detto il direttore generale dell'Autorità idrica toscana Alessandro Mazzei -  per permettere, eventualmente, il riscatto a zero della parte pubblica a fine concessione". Con il prolungamento della gestione del servizio targata Nuove Acque, però il piano è stato inevitabilmente rimpolpato e questa mattina, nella sede della partecipata di via Montefalco, sono stati illustrati i dettagli del project financing alla base delle opere future. Al tavolo, oltre alle figure apicali di Nuove Acque (Francesca Manabuoni e Paolo Nannini) e Ait, anche l'assessore del Comune di Arezzo Marco Sacchetti e il sindaco di Foiano Francesco Sonnati.

Il project financing

Grazie a un accordo sottoscritto lo scorso dicembre con un pool di istituti finanziari composto da Ubi Banca e da Bnl Gruppo Bnp Paribas, la società ha ottenuto un finanziamento in project financing che consentirà di continuare a realizzare gli investimenti infrastrutturali sul territorio previsti dal piano di sviluppo. Saranno avviati anche gli interventi necessari a raggiungere gli obiettivi di qualità tecnica del servizio secondo i nuovi standard previsti da Arera, l’autorità nazionale che regola il servizio idrico integrato. Nell’ambito dell’accordo, BonelliErede ha agito in qualità di advisor legale. Nuove Acque potrà garantire la copertura del fabbisogno di investimenti: si tratta di un importo complessivo che ammonta a circa 131 milioni da investire nel periodo 2018-2027, mantenendo, inoltre, la tariffa calmierata grazie a una rimodulazione su più anni dei costi coperti dalla tariffa (full cost recovery).

Il grande piano di interventi sarà sostenuto anche con gli aumenti tariffari, previsti dal piano Ait, la cui misura sarà entro l'1%. Ogni anno, fino al 2027.

È stato un confronto con i sindaci durato più di due anni - ha detto Paolo Nannini, presidente di Nuove Acque -, la validità dell’intero progetto e le garanzie che siamo stati in grado di dare hanno messo d’accordo la maggioranza dei rappresentanti del nostro territorio, tant’è che l’approvazione del nuovo piano economico – finanziario ha avuto il consenso anche di chi inizialmente si era mostrato più cauto sull’ipotesi di proroga della concessione: contenimento della tariffa, con un aumento medio annuale mai superiore all’1% fino al 2027, e certezza di investimenti compatibili con l’ambiente sono il simbolo del futuro di Nuove Acque.

Quali interventi?

Tra gli interventi ci sono il completamento del collegamento all’invaso di Montedoglio degli acquedotti di quei Comuni che ancora non possono contare su questo bacino di approvvigionamento, compresi quelli della Valdichiana senese. Parte delle risorse andranno per la manutenzione delle reti, degli impianti e per il rinnovo delle condotte, in particolare per le zone di montagna (Casentino e Valtiberina), oltre che al completamento del collegamento delle fognature agli impianti di depurazione.

Nel dettaglio, 40 milioni saranno usati per il completamento dello schema Montedoglio, 30 per gli investimenti sulle reti fognarie e per il collettamento alla depurazione ove mancante, 60 per il rinnovamento degli impianti più datati e per la manutenzione, ordinaria e straordinaria.

Abbiamo bilanci in attivo da anni - ha detto l'amministratore delegato di Nuove Acque Francesca Menabuoni - e, pur operando in un settore sottoposto a rischi d’impresa, non abbiamo mai accumulato debiti, se non per ottenere la copertura agli investimenti che i proventi delle fatture non potevano garantire nell’immediato.

Lo stesso Mazzei ha lodato l'operato di Nuove Acque, che si pone tra - secondo Ait - tra le migliori gestioni idriche della Regione, in particolare per il basso impatto delle perdite. Pur con il risvolto di tariffe mediamente più alte rispetto al resto d'Italia. "E' vero, in Toscana ci sono le bollette idriche più care. Ma anche la spesa maggiore pro capite per gli interventi", ha concluso Mazzei.

Parola alle banche

Il sostegno di Bnl Gruppo Bnp Paribas a Nuove Acque – ha dichiarato Gregorio Angelini, coordinatore Energy e Project Finance - rappresenta la capacità della Banca di essere al fianco di quelle società che operano sul territorio e che, nei loro business, sono attente anche alle comunità locali. Il finanziamento a Nuove Acque rappresenta così ciò che in Bnl definiamo “positive banking”, un modo innovativo di fare banca che unisce gli aspetti economico-finanziari con quelli legati alla sostenibilità sociale ed ambientale. Il supporto al settore idrico, nel quale BNL opera con il team specialistico di finanza strutturata, ben si inserisce in questa strategia a beneficio delle utility che sempre più dovranno essere virtuose nella gestione della risorsa-acqua con uno sguardo al futuro.

L’operazione Nuove Acque costituisce il completamento di un percorso nel quale Ubi Banca ha affiancato la società nel reperimento delle risorse necessarie a garantire lo sviluppo di infrastrutture essenziali per questo territorio e per la vita quotidiana delle comunità locali grazie ad un finanziamento complessivamente pari a 40 milioni di euro - ha detto Lorenzo Fidato, responsabile Corporate & Structured Finance di Ubi Banca -. I finanziamenti alle società che gestiscono il servizio idrico rappresentano una delle attività principali del Project Financing di Ubi, che grazie a questa importante operazione si conferma istituto di riferimento per il sostegno degli investimenti nel settore.

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