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La vicenda Coingas in consiglio. Il discorso ermetico del sindaco: "Ho agito per evitare il commissariamento"

Nove le interrogazioni presentate da Pd, Arezzo in Comune e M5S sulla questione riguardante la vicenda giudiziaria legata a Coingas

Poche parole. Risposte che forse, come ha sostenuto lui stesso “non troveranno la soddisfazione di tutti”.

“Ma non posso fare altrimenti - ha sottolineato Alessandro Ghinelli di fronte al consiglio comunale - vi prego di credermi che la mia riservatezza deriva da ciò che eventualmente mi si potrebbe porre in testa. Ad oggi infatti, apprendo solo attraverso la stampa che sono coinvolto nella vicenda Coingas. Non ho ricevuto comunicazioni di alcun tipo e dunque, non voglio con le mie parole produrre degli spunti per eventuali responsabilità mie personali”.

Un ermetismo dettato dalle circostanze che riguardano ad oggi il primo cittadino di Arezzo indicato tra i nove indagati dalla magistratura e protagonista di intercettazioni telefoniche.
Come preannunciato nelle settimane passate, questo pomeriggio a Palazzo Cavallo si è svolta una nuova seduta del consiglio comunale. E sempre come ampiamente prevedibile, oltre che anticipato in più occasioni, dai banchi dell’opposizione si è levata una raffica di interrogazioni riguardanti lo scandalo dell’estate.

Nove i quesiti posti al sindaco Alessandro Ghinelli e riguardanti molteplici aspetti della vicenda. Alessandro Caneschi, Luciano Ralli, Andrea Modeo, Matteo Bracciali e Donato Capolari si sono fatti avanti per il Pd. A loro si sono uniti Paolo Lepri del Movimento Cinque Stelle e Francesco Romizi di Arezzo in Comune. Tutti hanno chiesto conto della vicenda Coingas.

Mense, scuola e sanità. E poi raffica di domande sullo scandalo Coingas: le interrogazioni in consiglio comunale

Ermetica la risposta del sindaco che ha voluto ripercorrere i punti salienti della vicenda che lo vede coinvolto. 

“Non posso fare altro - ha risposto al termine delle interrogazioni - che rispondere leggendovi una nota scritta. Vorrei sottolineare prima di tutto che la non approvazione del bilancio consuntivo di Coingas, azienda a totale capitale pubblico, avrebbe comportato la mancata divisione dei dividenti e il suo conseguente commissariamento. Un fatto deprecabile per tutti e 27 i Comuni del territorio che da questa azienda ricevono i dividendi di Estra da destinare a progetti di pubblica utilità. Tanto per fare un esempio, il solo comune di Arezzo avrebbe ricevuto oltre 1milione e 200mila euro. Il bilancio di Coingas avrebbe chiuso con un attivo di 2,7 milioni di euro. Dobbiamo anche chiarire quali sono i criteri su cui viene approvato il bilancio di una società di questo genere. Mi venne spiegato che il criterio rispetto al quale il voto in assemblea è espresso correttamente è quello della veridicità. Il bilancio deve essere veridico e riportare dei capitoli a cui devono corrispondere dei documenti riscontrabili e contabilizzati nell'anno in questione. Ebbene la posizione del collegio sindacale espressa prima al presidente, poi all'assessore e poi a me, è stata quella di non decidere, di non dare un parere, a causa della scarsa attendibilità di alcune consulenze giudicate troppo onerose. Tale posizione, mi è stato poi fatto sapere, era tecnicamente errata. I revisori decidono di non decidere per via delle consulenze ma di fatto questo atteggiamento avrebbe potuto provocare gravi ripercussioni. Su tale punto fu proprio l'assessore Merelli a tentare di convicere il collegio affinché prendesse una posizione, sia essa favorevole che sfavorevole. Il mio intervento personale per questo punto, solo ed esclusivamente per questo, è stato mirato affinché si uscisse dallo stallo di questa situazione potenzialmente dannosissima per tutti i soci di Coingas". 

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