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Crisi del tabacco. Boccata d'ossigeno per i lavoratori della Valtiberina: da lunedì la Tti di nuovo al lavoro

Incontro fra Cda e dipendenti: ''Piccolo passo in avanti''. A rischio c'è il posto di lavoro di oltre 300 dipendenti

Una crisi che abbraccia l'intera vallata. È quella della filiera del tabacco, prodotto agricolo simbolo dell'economia e del lavoro in questo spicchio di Toscana e Umbria. Ora la crisi morde e potrebbe coinvolgere residenti non solo in provincia di Perugia ma anche nella zona aretina. Da lunedì i dipendenti della Tti riprenderanno i lavori con una piccola speranza in più: c'è la rassicurazione, almeno in parte, per quello che riguarda la futura occupazione. Sono questi gli aspetti che sono stati al centro di un nuovo incontro, che si è svolto venerdì 4 febbraio nella sede della Tti a Cerbara di Città di Castello. Il faccia a faccia era stato richiesto dai dipendenti al Consiglio di amministrazione del consorzio ''per chiarire ai lavoratori - come ha spiegato Fabio Rossi del comitato direttivo – quanto sta accadendo e la posizione della società''. La Jti (Japan tobacco international) storico partner di Tti, a metà dello scorso dicembre aveva annunciato di non voler più rinnovare il contratto con l'azienda dell'Altotevere ma, al contrario, di iniziare una partnership con Deltafina, multinazionale che ha sede ad Ospedalicchio di Bastia Umbria. Una notizia che ha avuto gravi ripercussioni sulla filiera del tabacco in tutto il comprensorio altotiberino. Il tabacco, infatti, è da sempre considerato come uno dei punti di forza dell'economia locale. In questo senso basta pensare che dà lavoro a 300 persone nello stabilimento di Cerbara e conta oltre 2.500 occupati in tutto l'indotto. 

In seguito all'acurisi della crisi e delle tensioni aziendali, lo scorso lunedì i dipendenti della Tti hanno indetto lo sciopero, con il blocco della lavorazione negli stabilimenti del gruppo. C'è stato poi un sit in sotto la sede della Regione dell'Umbria per rivendicare la possibilità di ''continuare a lavorare". Il tutto fino ad arrivare al 4 febbraio quando è accaduto un ''colpo di scena'' dell'ultimo minuto con l'annuncio del ritorno in attività già dalla prossima settimana. Rossi ha evidenziato che "ancora il Cda, alla luce di alcuni nuovi spiragli da parte della multinazionale, non ha definito decisioni definitive e che queste saranno prese la prossima settimana. 'Poi verranno comunicate agli addetti''. Marta Burani, dipendente dell'azienda, ha parlato di ''un piccolo passo in avanti'', con una ''iniziale rassicurazione su una parte di occupazione per il futuro''.

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