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Smaltimento liquami a Levanella. Il sindaco Chiassai Martini: “Non è stato presentato alcun progetto al Comune”

La replica del primo cittadino all'interrogazione del consigliere Camiciottoli. "Non c’è niente su cui esprimersi, solo propaganda elettorale. L’unica certezza sono i milioni di euro investiti per le opere nella zona”

"Di solito si risponde in consiglio comunale alle interrogazioni dell’opposizione, ma è necessario fare chiarezza nel rispetto dei cittadini". E' il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini ad intervenire per replicare a quanto sostenuto da Fabio Camiciottoli, consigliere comunale di Avanti Montevarchi, in un'interrogazione dove affronta tema riguardante il possibile impianto di trattamento rifiuti liquidi e fanghi a Levanella.

"Nessuno nasconde nulla perché, semplicemente, non c'è nulla su cui esprimersi - sottolinea il sindaco Chiassai - C’è solo il tentativo di sfruttare, per propaganda, la richiesta di emettere un parere tecnico-urbanistico. La Csa, azienda in liquidazione partecipata da tutti i comuni del Valdarno, è in trattativa con un privato per l’acquisto del terreno a Levanella già in vendita dal 2014. Questo privato si è rivolto in autonomia alla Regione con la richiesta delle autorizzazioni agli enti preposti su di un progetto di massima per un impianto di smaltimento liquami e fanghi da realizzare ipoteticamente in quella area, nel caso in cui riceva le autorizzazioni necessarie e andasse in porto l’acquisto dell’area stessa. Il Comune di Montevarchi è stato interpellato dalla Regione per avere solo un parere tecnico. Pertanto, come prevede la legge, gli uffici hanno agito in autonomia nella redazione di questo parere “dovuto” e in linea con i contenuti del regolamento urbanistico del 2010.  Quindi al momento non c’è nessuna valutazione politica da fare. Cosa dovremmo portare in commissione o in consiglio se non esistono atti? Eppure tutti quelli che si divertono a generare paure e disinformazione, essendo tutti navigati politici, dovrebbero saperlo. E’ bene precisare che il terreno in esame ricade in un’area di trasformazione che, con la convezione firmata nel 2010 dal Comune di Montevarchi con Csa, fu destinata volontariamente dal Sindaco e dal Consiglio comunale di allora allo stoccaggio dei rifiuti differenziati per tutto il Valdarno e all’autorizzazione ad una “discarica” a Levanella, anche se oggi gli ex amministratori della città fanno finta di niente, anzi, mentono. Nel parere tecnico rilasciato dagli uffici, come emerge nella lettera del Comune, è stato precisato che, a livello urbanistico, non è possibile svolgere naturalmente nell’area le attività richieste dal privato che dovrebbe acquistare slu perché al momento non vi si può costruire. In poche parole, il Comune specifica, contrariamente a quanto insinuato dalle opposizioni, che il progetto presentato in Regione non è attualmente realizzabile in quell’area. Non c'è alcuna volontà politica di tacere su di un progetto perché ad oggi non esiste alcun progetto su cui esprimersi. Ovvero se mai il privato, dopo tutta la fase di valutazione, acquisisse un parere favorevole dagli enti preposti, non dal Comune, e acquistasse il terreno di Csa, solo allora, eventualmente, la proposta del privato verrebbe portata in consiglio comunale dove tutti dovrebbero esprimere la propria volontà per permettere la destinazione dell’area allo smaltimento di liquami e fanghi. L’unico dato ad oggi certo è che questa amministrazione, in 4 anni, ha investito milioni di euro per la valorizzazione dell’area di Levanella: dalla messa in sicurezza idraulica con la cassa di espansione di Valdilago, alla realizzazione della nuova scuola Primaria che partirà a breve, ai numerosi interventi di manutenzione mai effettuati in precedenza. Le opposizioni che invece hanno già dimostrato tutta la loro inadeguatezza durante la fase dell’emergenza Covid, oggi tentano di rialzare la testa proponendo la solita fuffa di cui, con la loro esperienza, restano sempre capaci”.       

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