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Casentino Chitignano

Nuovi richiedenti asilo in arrivo a Chitignano. La sindaca: "Troppi, quale integrazione?"

Anche la sindaca Valentina Calbi interviene per denunciare la situazione riguardante le presenze di migranti nel proprio territorio comunale: "E noi siamo stati i primi a cercare di farli lavorare per la comunità"

“Troppi sì, decisamente. Con questi numeri come è possibile fare accoglienza e integrazione?”. All’indomani della presa di posizione della sindaca di Talla, Eleonora Ducci, è la collega di Chitignano, Valentina Calbi, a esprimersi circa la questione delle presenze di richiedenti asilo nel territorio da lei amministrato. Alla stregua di quanto registrato nel Tallese, sul versante nord est del Casentino la situazione presenta più di un’analogia. “Attualmente - spiega Calbi - abbiamo una ventina di richiedenti asilo ospiti nelle strutture che sorgono sul nostro territorio”. Una cifra che, seppure consistente, è pure destinata ad aumentare. “Ci è stato recentemente comunicato - prosegue la prima cittadina - che sono stati resi disponibili altri sei posti per altrettanti migranti presso un’altra struttura”. Come nel caso di Talla, la piccola comunità di Chitignano (910 residenti) si troverebbe a gestire la presenza di circa 30 richiedenti asilo. “Dal 2014 - continuano la sindaca -  abbiamo cercato di fare il massimo per riuscire a fare buona integrazione e accoglienza. A questo proposito voglio ricordare che è stato proprio il mio Comune, negli anni dell’emergenza, a rimboccarsi le maniche e cercare di fare qualcosa per consentire ai cittadini accolti in queste strutture di integrarsi nel tessuto sociale e rendersi utile”. È noto infatti che a Chitignano, nel 2015, venne attivato sotto l’egida dell’amministrazione un progetto che prevedeva l’impiego di migranti per lavori di manutenzione e attività di volontariato. “Oggi - prosegue Calbi - l’organizzazione in merito alla gestione di queste persone è cambiata. Il legislatore ha rivoluzionato il sistema. Meglio? Non credo. Di fatto noi sindaci ci troviamo con numeri sempre più alti di migranti che per la maggior parte della giornata sono impegnati a fare niente di utile”.

Tra gli altri aspetti che spiccano nelle riflessioni di Calbi c’è quello relativo alla logistica. Come nel caso di Faltona, dove i richiedenti asilo si trovano in una struttura lontana poco meno di tre chilometri dal capoluogo e dove chi sceglie di vivervi lo fa per godersi la pace di un luogo incontaminato, anche chi abita a Chitigano lo fa consapevole della necessità di essere disposti a fare i conti con i pregi e le difficoltà di una piccola comunità di montagna. “Pensiamo anche solo agli spostamenti - prosegue Calbi - in una zona come il mio comune non sono mai semplici. Per non parlare delle opportunità d’impiego che non sono certo quelle di altri centri urbani. Inoltre tale situazione non fa che alimentare delle tensioni con la popolazione residente. Purtroppo, in questo ambito specifico, i sindaci sono dei meri esecutori. Non possiamo fare altro che seguire le direttive. Abbiamo più e più volte fatto presente che è necessario rivedere l’intero modo di accogliere ma, niente. Al momento ci troviamo in queste condizioni senza riuscire a fare nulla di più inclusivo”.

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