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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Festa della Toscana, confronto evento a Ponte a Poppi

Torna la Festa della Toscana, promossa dalla Regione per celebrare l'abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786. 

“Da Pietro Leopoldo a Papa Francesco, il lungo cammino contro la pena di morte” è il titolo dell’evento organizzato dall'Unione dei Comuni Montani del Casentino che si svolgerà sabato 23 febbraio alle 16 nel salone del consiglio di Ponte a Poppi.

Il programma prevede un'introduzione storica, che inizia con la riforma del codice penale leopoldino, passando per la pena di morte in Italia in vigore fino al 1944 nel codice penale civile (con l'eccezione del periodo 1889-1926) e fino al 1994 nel codice penale militare di guerra, per arrivare così alla nuova redazione del n.° 2267 del Catechismo della Chiesa Cattolica, avvenuta nell'agosto dello scorso anno, dove si dichiara che "la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona" che "non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi".

Questo cambiamento fortemente voluto da Papa Francesco ha incontrato alcune opposizioni a difesa della dottrina e delle verità di fede che giudicano la nuova redazione del 2267 come un grave errore. Per comprendere meglio questi temi, si confronteranno Luigi Accattoli, giornalista, scrittore e vaticanista favorevole alla riforma di Papa Francesco, e Pietro De Marco, già professore di sociologia nella facoltà di scienze della formazione e di scienze politiche nella facoltà di teologia di Firenze, sostenitore dell'errore in cui è caduto il Papa. Ad aprire l’incontro saranno i saluti del presidente dell’Unione dei Comuni Massimiliano Sestini, seguito dall’introduzione di Eleonora Ducci, assessore alla cultura nell’ente. L’evento sarà coordinato dal giornalista Francesco Maria Rossi.

“Pietro Leopoldo sapeva che per ben governare era necessario conoscere di persona il territorio – ha dichiarato Massimiliano Sestini - visitò la Toscana in lungo e in largo per capirne a fondo la società e i suoi problemi, con l’obiettivo di trasformare la nostra regione in un “laboratorio dei Lumi” di nuove esperienze culturali e politiche, per mettere in pratica quelle idee illuministe con cui era cresciuto”.

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