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Capolona e Subbiano verso il referendum. Il sì e il no alla fusione dei sindaci Ciolfi e De Bari

Domenica 7 dalle 8:00 alle 22:00 e lunedì 8 maggio dalle 8:00 alle 15:00 i cittadini di Subbiano e Capolona sono chiamati alle urne per esprimersi sulla volontà di fusione o meno dei due comuni. Si tratta di un referendum consultivo che si...

Domenica 7 dalle 8:00 alle 22:00 e lunedì 8 maggio dalle 8:00 alle 15:00 i cittadini di Subbiano e Capolona sono chiamati alle urne per esprimersi sulla volontà di fusione o meno dei due comuni. Si tratta di un referendum consultivo che si presenterà ai cittadini con questo quesito:

«Siete favorevoli alla proposta di istituire il comune di Subbiano Capolona, per fusione dei comuni di Subbiano e Capolona, di cui sulla proposta di legge di iniziativa popolare n 2 del 2016?»

Le posizioni a favore e contro si sono messe in luce durante questo periodo di campagna elettorale che ha visto il comune di Capolona guidato da Alberto Ciolfi approvare tutti gli atti all'unanimità, visto che la fusione con Subbiano era un punto fondamentale del programma elettorale sia di quella che poi è diventata maggioranza che dell'opposizione. Non è così a Subbiano dove il sindaco Antonio De Bari è contro a questo tipo di fusione, ma ci sono anche esponenti che ne sono a favore con il Pd che ha lasciato libera scelta.

Si parte da due comuni contigui e divisi dall'Arno che hanno alcuni servizi consorziati da tempo. Il più grande è quello di Subbiano che conta 6.400 abitanti contro i 5.5oo di Capolona.

Se vincesse il Sì, il nuovo comune avrebbe oltre 12.000 abitanti, sedici consiglieri comunali ed una giunta con cinque assessori.

Sono proprio i due sindaci interpellati alla vigilia del voto a sintetizzare le due posizioni, a favore e contro la fusione.

Per il No parla Antonio De Bari:

"Una fusione senza progetto è assurda, la Regione ha accoltola proposta senza che i due comuni si potessero confrontare, tutto è partito dalla raccolta firme del mio ex vice-sindaco. Pensate che il primo luglio, se vince il sì, le due amministrazioni decadrebbero, come si potrebbero fondere in meno di due mesi questi comuni? Servono percorsi lunghi e condivisi e per questo ritengo questa fusione inaccettabile. E' vero che siamo vicini, abbiamo alcuni servizi in comune, ma togliere il sindaco è controproducente, non porta risparmio così come lo è stato con le province. Credo in progetti diversi come quello recentemente messo in atto con l'assunzione di un vigile urbano al 50% e di un assistente sociale con Castiglion Fibocchi. Credo che questo referendum sia un attacco politico verso la mia amministrazione. Alla vigilia ho buone sensazioni, credo su Subbiano, i cittadini hanno compreso cosa vorrà dire avere un anno di commissario che può portare avanti solo l'ordinaria amministrazione, anche le frazioni sono preoccupate di divenire ancora più marginali in un territorio troppo ampio."

Per il Sì parla Alberto Ciolfi:

"Era un punto del programma elettorale di tutte le forze politiche e abbiamo approvato tutti gli atti successivi all'unanimità. Questa fusione è una cosa naturale, perché sennò è come se a Firenze ci fossero due comuni, uno a destra e uno a sinistra dell'Arno, non ha senso. Noi abbiamo già serviti integrati, dalla scuola al sociale. E' di fatto una comunità unica che può avere una sola amministrazione. La fusione prenderebbe atto di una realtà che già esiste. Poi ci sono valutazioni importanti dal punto di vista economico e finanziario perché il comune unico riceverebbe incentivi, contributi regionali e statali per 10 anni che permetterebbero di fare molte opere pubbliche, implementare servizi e fare assunzioni, o anche accendere mutui che ora non si può avere. I conferimenti statali passerebbero da 3000 mila euro a 1.800.000. Infine questo territorio sarebbe molto più attrattivo per nuovi insediamenti produttivi, industriali e agricoli, sarebbe un comune di 12 mila abitanti alle porte del Casentino e confinante con Arezzo con un peso specifico molto più alto. Lunedì mi aspetto un risultato diverso rispetto a quello che uscì dalle urne quando ci fu il referendum per la fusione con Castiglion Fibocchi."

Il meccanismo:

Come per il referendum scorso, anche in questo caso si tratta di un consultivo. I cittadini cono chiamati a votare e la fusione sarà approvata se vincerà il Sì in entrambi i comuni.

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