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Museo archeologico del Casentino, arrivano 200mila euro per migliorarne l'accessibilità

L'assessora Nassini: “Grazie a D’Appennino-Rete di Imprese le sale espositive saranno sempre più fruibili, all’insegna di una vera inclusione”

Grazie alla partecipazione al bando attivato dal Ministero della Cultura, D’Appennino-Rete di Imprese si è aggiudicata un corposo finanziamento di 206 mila euro a favore dell’accessibilità del Museo Archeologico del Casentino.

D’Appennino-Rete di Imprese – che riunisce diverse realtà cooperative come Betadue, Toscana d’Appennino, D.r.e.a.m. Italia, Oros, InQuiete, L’Albero e la Rua, Connessioni, Cooperativa Cristoforo e Credito Cooperativo di Stia – grazie alla qualità elevata della proposta si è aggiudicata un 17esimo posto su una graduatoria di 130 domande accolte in cui il secondo posto è stato occupato dal Museo Egizio di Torino.

Il bando si poneva l’obiettivo di selezionare e finanziare proposte progettuali da parte di musei e luoghi della cultura privati, aventi ad oggetto la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali, per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura. La progettazione premiata dal Ministero è stata fatta da risorse interne alla Rete, con un riconoscimento particolare alla cooperativa Connessioni e al direttore scientifico del museo Francesco Trenti, supportati da Oros, Betadue.

Il progetto prevede alcune azioni volte a rendere il percorso museale più accessibile e la fruizione maggiormente inclusiva da parte di persone con diverse abilità. In particolare ci saranno azioni volte all’abbattimento delle barriere architettoniche come la realizzazione di una pedana di rialzo intorno alla teca del Lago degli Idoli, una guida CAA ovvero una guida rivolta a disabilità a che gravi ma fruibile anche dai bimbi più piccoli, il tunnel con l’allestimento grafico. Sul discorso delle barriere architettoniche un’attenzione speciale verrà riservata anche al giardino antistante il Museo, con panchine per l’allattamento e spazi per i bambini e le famiglie.

Il Museo però sarà più accessibile anche dal punto di vista digitale con un nuovo sito con contenuti più fruibili per un numero più vasto di navigatori comprendendo soprattutto i disabili anche cognitivi. Accanto a questo sarà inoltre realizzata una App con le stesse caratteristiche del sito, esperienze tattili, tavoli interattivi con giochi didattici e storie che raccontano il percorso museale nella sua completezza.

L’assessora alla cultura Francesca Nassini commenta: “Ringrazio D’Appenino-Rete d’imprese per il progetto che abbiamo condiviso come amministrazione. Questo percorso, intrapreso coraggiosamente da questi soggetti e dai noi sostenuto, porterà il nostro Museo ad un miglioramento profondo e a un cambiamento radicale, presupposti fondamentali per abbracciare e perseguire una nuova concezione di turismo e di accoglienza. Milioni di persone hanno problemi con gli organi sensoriali fino ad arrivare a casi di vera e propria disabilità fisica e per loro l'accesso alle strutture museali e a internet può veramente rappresentare un ostacolo insormontabile. Noi vogliamo invece che la nostra struttura e i nostri dispositivi digitali sia accessibili a tutti. Con questo progetto riusciremo a raggiungere questo importante obiettivo. Inoltre da tutto questo ne beneficeranno anche i bambini di tutte le età e questo è un altro aspetto sul quale questi miglioramenti architettonici e digitali influiranno moltissimo”.

Mariarosa Ferri in rappresentanza di tutta la compagine di D’Appennino-Rete di Imprese commenta: “Siamo veramente soddisfatti di questo progetto nato dalle competenze di molte persone e soprattutto dall’amore per la nostra terra e dall’attenzione alle problematiche emergenti. Ci sono tante considerazioni da fare all’indomani di questo importante risultato. Sicuramente che si tratta di una buona prassi di come pubblico e privato possono collaborare per obiettivi comuni anche molto alti. Poi ovviamente sul fatto che avere soggetti locali come gestori di strutture così strategiche è sicuramente un valore aggiunto, Investire in progetti così importanti si può fare solo se sei legato al territorio. Siamo anche felici di poter attivare con questa progettualità la micro economia locale, ovvero tutti i lavori verranno realizzati da soggetti che operano nel territorio. Un grazie speciale al comune di Bibbiena per averci supportato e aver condiviso ogni aspetto di questo percorso”.

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