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Giovedì, 18 Aprile 2024

Saione, tutti inclusi nessuno escluso: il messaggio del comitato per il futuro del quartiere e delle periferie

Nel video alcune delle parti salienti dell'intervento di uno dei portavoce del comitato. Nel testo l'intero dibattito sulla petizione in consiglio comunale

Saione è il luogo della differenza e come tale va tutelato, è il cuore multiculturale di Arezzo e i suoi problemi sono comuni a molte altre periferie, sono di viabilità, di sicurezza, di lontananza dei cittadini dalle istituzioni. Uno sguardo ampio, illuminato, concreto e frutto di conoscenza diretta lo ha lanciato anche oggi il Nuovo Comitato di Saione che ha illustrato al consiglio comunale, nella seduta in forma aperta, i contenuti della petizione firmata da quasi 800 persone che fotografa le criticità, le peculiarità del quartiere e fa proposte precise per il futuro.

E' stato Cesare Baccheschi, uno dei portavoce del comitato a parlare per primo, con un discorso accorato, appassionato, sentito, su quella che ha definito "una battaglia non campanilistica per Saione, ma per tutte le periferie che ne hanno bisogno, tutti inclusi nessuno escluso."

E infatti Baccheschi ha chiesto al Comune che lo stesso impegno messo per far stare bene i cittadini e il commercio nel centro storico, sia messo anche per le periferie. La lettura del quartiere di Saione deve essere complessa e non può essere ridotta solo ed esclusivamente alla questione della sicurezza.

 Il quartiere è certamente più sicuro e le iniziative culturali sono aumentate. Pensare però al quartiere sorvegliato da polizia, carabinieri, vigili di prossimità, guardie private armate alle farmacie o ai supermercati , non è di conseguenza sinonimo di migliore qualità della vita a Saione, il rischio è avere un quartiere sorvegliato ma deserto. Anche in via Veneto, fino a poco tempo fa appendice di Corso Italia, si moltiplicano le chiusure di attività commerciali e molti fondi sono sfitti, mentre in centro storico sono stati messi a punto interventi profondi di restauro e ammodernamento. Ma in centro vivono solo settemila persone, gli altri risiedono e lavorano in periferia. Purtroppo molti degli abitanti di Saione giudicano scarso o pessimo il rapporto con l'amministrazione: servono incontri costanti in un luogo neutro deputato al dialogo. Altro tema fondamentale è l'integrazione, a prescindere dal colore della pelle e dalla nazionalità delle persone, e programmi mirati e strutturati e di lungo periodo contro l'uso di stupefacenti e il gioco d'azzardo. Tanti cittadini di Saione si lamentano dell'aumento del traffico e della sosta selvaggia, il quartiere è diventato il parcheggio della città. La viabilità va necessariamente migliorata, perché altrimenti si va verso la desertificazione. Al contrario, percorsi pedonali e piste ciclabili darebbero nuovo impulso al commercio. Negli ultimi vent'anni Saione è stato collegato al tema dell'immigrazione e questo è stato usato come argomento di grande propaganda politica. Ma siccome il futuro di Arezzo e dell'Italia va verso la multiculturalità, dobbiamo fare in modo che la differenza venga percepita come una ricchezza e sia tutelata. Porto qui in aula anche la voce del comitato per la rinascita del Pionta: si chiede un tavolo permanente che coinvolga amministrazione, associazioni e cittadini per riqualificare l'area del parco e si chiede anche l'attivazione del vigile di quartiere, figura fondamentale per la sorveglianza della zona”. 

Baccheschi in chiusura ha chiesto che tutti i punti della petizione vengano fatti propri dal consiglio comunale e tramutati in atti di indirizzo che guidino l'azione della giunta. Sono seguiti altri interventi di cittadini di Saione come Renato Berti che ha portato all'attenzione dell'aula il problema di via Cheren: “è lunga circa 170 metri e, dopo l'apertura della Coop di via Veneto, il traffico è decuplicato. Senza contare numero e dimensioni di buche molto profonde. Chiedo solo un'opera di manutenzione più incisiva”.

Poi Alessandra Succhielli: “Sono nata a Saione e non comprendo la difficoltà nel portare a compimento certi interventi strutturali. Riqualificare il colle del Pionta e il parco Arno sarebbe semplicissimo, basterebbe soltanto investire un po' di soldi. Temo che non manchino le risorse ma la volontà politica, perché usare Saione come spauracchio porta più voti”.

Fausta Picariello ha chiesto una maggiore attenzione alla cura dei marciapiedi raccontando di essere caduta due volte in piazza Zucchi, mentre Lara Rossi, altra portavoce del comitato ha letto un intervento molto articolato:

“quando sono apparsi i cartelli in via Piave l'abbiamo vissuto come un grave atto offensivo verso tutti noi. La maggioranza di noi è contraria a militarizzare Saione. Vorremmo invece far crescere la zona, valorizzare la storia di questo luogo e le differenze culturali che ci sono fra i residenti. Sarebbe molto utile fare rete e il Comune deve sviluppare un piano di dialogo tra residenti e amministrazione; un piano di supporto sociale, con tutela del verde e dei luoghi storici; un piano di tutela per i residenti più deboli dal punto di vista sociale; un piano di contrasto al disagio sociale e alle dipendenze”.

Roberto Ruzzi, residente in via Trasimeno, ha ricordato le interrogazioni su Saione presentate quando era consigliere comunale e ha aggiunto:

“La polizia in borghese sarebbe utilissima per un quartiere che sta diventando sempre più vecchio e sempre meno attrattivo. Contesto anche il fatto che Saione debba essere considerato un luogo dove sperimentare soluzioni provvisorie per il traffico o l'ordine pubblico. Lì occorrono interventi profondi e mirati per arginare il degrado”.

Ha preso la parola anche Angelica Barile, rappresentante del dipartimento di studi dell'Università di Arezzo:

“gli edifici all'interno del Pionta dovrebbero essere restaurati e recuperati. Come volete provvedere alla conservazione di questi edifici storici? Per noi è necessario scongiurarne la demolizione. Vogliamo dialogare e condividere soluzioni, stimolare le parti sociali a collaborare insieme”. 

A questo punto i vari componenti della giunta hanno preso la parola, ognuno per le proprie competenze. Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini è stato il primo:

“I piccoli problemi di manutenzione, per esempio riguardanti le buche, vengono quasi sempre risolti nel giro di pochi giorni grazie alle segnalazioni dirette da parte dei cittadini. Riguardo il colle del Pionta, voglio sottolineare che il Comune ha investito molte risorse per la sua riqualificazione, nonostante gran parte dell'area non sia di proprietà comunale ma della Provincia, della Asl e dell'Università. Da parte mia e della giunta ribadisco la massima disponibilità al confronto diretto con la cittadinanza, anche se il territorio comunale è ampio e non è possibile pianificare incontri e riunioni a cadenze troppo ravvicinate. Infine cito un dato emblematico: negli anni duemila il Comune incassava circa 16 milioni di euro per gli oneri di urbanizzazione, oggi ne incassa 2. E' ovvio che gli investimenti non possono essere gli stessi”.

L'assessore Lucia Tanti ha focalizzato il suo intervento sul colle del Pionta:

“un tavolo di coordinamento è di sicuro una buona cosa e io caldeggio un contributo fattivo, concreto da parte dell'Università per decidere insieme il futuro utilizzo degli immobili. Ritengo inoltre che l'operazione più importante da portare avanti sia cambiare la narrativa sul quartiere: con l'attività della Fraternita dei Laici sull'integrazione dei migranti, abbiamo dato un input per la costruzione di percorsi condivisi con i comitati cittadini. La Asp potrebbe essere determinante anche per trovare nuove soluzioni per Saione”.

L'assessore Marco Sacchetti ha spiegato che:

“il piano strutturale non ha dimenticato il parco Pionta. Proprio io ho proposto un tavolo di lavoro sinergico per valutare idee e proposte. Poi saranno i tecnici a tradurre su carta i contributi che arriveranno anche dai cittadini. Quell'area comunque è molto ampia e bisogna decidere in modo concertato quale destinazione darle: concordo sul fatto che un luogo vissuto è anche un luogo sicuro”.

L'assessore Barbara Magi:

“Sei unità operative dal primo settembre si sono aggiunte all'organico della Polizia Locale e verranno stipendiate dalla Regione grazie a un bando pubblico cui ha partecipato con successo il Comune di Arezzo. Il corpo dei Vigili Urbani aveva 80 unità nel 2015, adesso sono diventate 93. Inoltre sono state rafforzate le attività di sorveglianza e presidio negli istituti scolastici, anche nella zona di Saione”. 

L'assessore Marcello Comanducci:

“Le mie attività lavorative si trovano in via Isonzo, so bene di cosa si parla. Non ci sono soltanto i lati negativi di Saione, anche se la percezione generale è quella. Lì sta succedendo il contrario di quello che è accaduto nel centro storico: c'è stato un periodo in cui tutti se ne andavano dal cuore della città, oggi la tendenza è invertita, mentre Saione sta vivendo il trend opposto. Ma quello è l'unico quartiere in cui il suolo pubblico è esentato da oneri fiscali: l'amministrazione ha deciso questo incentivo per stimolare nuove iniziative e attività. A breve l'esenzione sarà estesa anche ai tavolini dei bar e degli esercizi pubblici”. 

Il sindaco Alessandro Ghinelli, dopo aver ricordato le molteplici attività di pattugliamento della zona, portate avanti da Polizia Locale e Polizia di Stato, ha messo in evidenza il fatto che “dal 2017 a oggi la delinquenza nel quartiere è stata ridotta, anche se certamente non azzerata. Saione è un luogo importante per la città, l'amministrazione ne è consapevole. Al di là delle iniziative che ha messo in atto l’amministrazione e di quelle che stiamo studiando grazie al contributo dei cittadini, mi preme rimarcare la tutela del bene comune, che troppo spesso viene trascurato. La lotta al degrado passa anche dai comportamenti di ognuno di noi”.

Il consigliere Angelo Rossi di Forza Italia:

“abito a Saione da 27 anni e  voglio resistere, lì c’è la mia vita. Noi non siamo il Bronx di Arezzo, la multiculturalità è positiva, siamo il polmone commerciale della città, anche più del centro storico. Sul fattore sicurezza in questi anni è stato fatto moltissimo, chi dice il contrario è in malafede. E la caserma della Polizia Locale in via Filzi sarà un fattore positivo, di svolta per tutto il quartiere. Altro discorso riguarda il degrado strutturale, che poi è causa primaria del degrado umano: su questo si poteva e doveva fare di più. Auspico che la petizione del comitato non diventi lettera morta”. 

Roberto Bardelli del gruppo misto: Il dialogo con i cittadini è fondamentale e sono felice che il processo di avvicinamento dei cittadini all'amministrazione, su questo tema, sia progredito e andato avanti”.

Il dibattito è stato chiuso da Donato Caporali del Pd:

“Saione è il paradigma della città. Arezzo con il sindaco Ducci era ai primi posti per qualità della vita, oggi è 57esima in Italia. E Saione si sta spegnendo di pari passo. Il quartiere però non può ricostruirlo chi l'ha distrutto con una campagna elettorale assurda, mentre il nostro gruppo consiliare ha lavorato in maniera diametralmente opposta. Da parte dell'amministrazione non c'è stato ascolto nei confronti delle istanze dei cittadini e non sono arrivate le risposte sperate, tant'è che questo consiglio comunale aperto è stato convocato soltanto adesso, quasi a fine legislatura”. 

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