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Mediterraneo, il gin londinese dal cuore aretino

La scheda di degustazione. Un'armonia di aromi che accompagna i sensi dai profumi soavi della Provenza fino a raggiungere i toni speziati del nord Africa passando per le colline toscane e gli aranceti siciliani

Il viaggio di Mediterraneo inizia nel sud della Toscana. Da qui arriva a Londra dove si fa coccolare da un master distiller e da una “chef” e poi, dopo quel trattamento di bellezza, torna nuovamente in Italia pronto a sfoggiare un carattere british dal fascino latino. Una rotta precisa, meticolosa, dettata dalla necessità di seguire alla lettera una ricetta che affonda le proprie radici ad Arezzo, terra di geni, artisti ma anche di grandi, grandissime, eccellenze e materie prime. 

La storia è quella di un gin, Mediterraneo appunto, nato dall’estro creativo di Tommaso Maria Gamurrini, giovane imprenditore che un bel giorno ha scoperto i segreti del ginepro dando vita a “Mother’s Ruin Mediterraneo” marchio che si identifica con un London dry gin dal cuore italiano anzi, aretino.

“Non tutti sanno che il ginepro di Arezzo è il prodotto migliore con cui fare il gin - spiega Tommaso Maria - fin dal 1300 quando i frati napoletani iniziavano a mettere in infusione il ginepro, si facevano carico di venire in provincia per trovarlo. Inizialmente aveva un utilizzo medicamentoso poi invece è diventato anche una bevanda conosciuta e utilizzata in tutto il mondo con il nome di gin”.

Un distillato che, malgrado nell’immaginario collettivo non abbia un legame atavico con l’Italia e con Arezzo, di fatto è molto più nostrano di quanto venga ritenuto. “Infatti, il nome che abbiamo scelto - spiega - non identifica il mar Mediterraneo ma l’area geografica. Abbiamo voluto utilizzare delle botaniche che conferissero un sapore unico, con accenti legati a questo luogo. Da qui la scelta di usare liquirizia, arancia, cardamomo, coriandolo, lavanda, angelica e, ovviamente, il ginepro di Arezzo”. Il progetto Mediterraneo è nato da circa due anni ma, la passione di Tommaso per questo distillato ha preso vita qualche tempo prima. Dopo essersi immerso nel magico mondo dei gin ed aver appreso le sfaccettature che contraddistinguono questa bevanda liquorosa, ecco che l’idea di dare vita ad un’etichetta personale ha preso sempre più corpo. “Ho contattato oltre 100 distillerie inglesi - racconta - perché sì, gli italiani hanno una grande tradizione di gin, ma anche in Gran Bretagna non scherzano. Alla fine ho trovato un accordo con un master distiller che fa questo lavoro da sempre contando su un bagaglio di competenze che si tramanda da sette, forse otto, generazioni. La sua conoscenza unita alla mia idea e alla precisione di sua moglie, che si occupa di bilanciare tutte le componenti del distillato in modo da renderlo armonico, hanno creato Mediterraneo”. Una ricetta unica che unisce la più rigorosa tradizione britannica all’estro creativo italiano. “Anche la bottiglia è frutto di una collaborazione tutta aretina - prosegue - le icone sono state disegnate da un mio amico e si ispirano alle maioliche portoghesi”. Al progetto ha dato il proprio contributo anche Gianfrancesco, fratello di Tommaso Maria che “malgrado non abbia la stessa sua conoscenza in materia, ho deciso di studiare così da essere in grado di affiancarlo in questo progetto che ha come obiettivo quello di proporre un prodotto unico nel suo genere proprio per il suo carattere aretino”. 

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La scheda di degustazione. Il nome Mediterraneo identifica l'essenza del nostro gin: un'armonia di aromi che accompagna i sensi dai profumi soavi della Provenza fino a raggiungere i toni speziati del nord Africa passando per le colline toscane e gli aranceti siciliani. Il gusto si esprime al meglio accompagnato da una tonica bitter e note di arancia o liquirizia in base alle preferenze del consumatore.

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