Francesco Ambrosio, 28 anni e con il sogno nel cassetto di diventare psicologo. A maggio 2024 scadrà il suo anno di servizio civile. Dopo quello regionale svolto con i servizi sociali di Arezzo ha visto e scelto di fare anche quello della Caritas. E così è stato affidato alle strutture. Si tratta di Casa San Vincenzo e di Casa Santa Luisa. E qui è approdato dopo che aveva messo in tasca il suo diploma, quello liceo artistico, specializzato nel corso di tessuto e stampa. Insieme all'operatore di turno si occupa dell'assistenza degli ospiti, "questa è un'esperienza personale importante" racconta e spiega la sua volontà "di essere in prima linea con le persone di essere sempre aperti a ogni possibilità senza mai stigmatizzare nessuno. È un percorso che ti pone sempre a confronto con i tuoi limiti e le tue potenzialità, si incontra la sofferenza e si cerca sempre di fornire servizio di qualità, c'è un vissuto emotivo personale che ognuno di noi si porta ma non deve inficiare sul servizio, anche quando ci sono situazioni più complicate da gestire."

Ogni giorno c'è una routine da rispettare per alcune funzioni specifiche: "Sì, la pulizia e il mantenimento degli ambienti, il confronto diretto con gli ospiti, gli accompagnamenti e anche il ruolo di facilitatore."

Come racconta Francesco nell'intervista, l'esperienza di servizio civile alla Caritas lascia il segno: "Sicuramente è cambiata la mia capacità di entrare in relazione con la sofferenza degli altri sia ospiti che operatori e anche i rapporti con le altre persone fuori dal servizio sono diventati più stretti, più significativi."

Francesco Torzini operatore dell'ufficio servizio civile della Caritas spiega i due progetti in atto e che attendono nuovi civilisti.

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