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VIDEO | Elezioni Provincia, Chiassai: "Con il centro destra per ridare slancio all'ente." Poi sindaco di Arezzo? "È assurdo"

Intervista alla presidente della provincia di Arezzo uscente e ricandidata. Progetti, politica e risposte alle critiche

Secondo mandato in corso come sindaca di Montevarchi cerca adesso una conferma come presidente della Provincia di Arezzo. "Mi sono messa a disposizione del centro destra quando il sindaco del capoluogo ha fatto un passo indietro" ha spiegato. Silvia Chiassai Martini si è candidata presentandosi pubblicamente con gli esponenti di tutto il centro destra aretino. Domenica le urne di tre seggi si apriranno per accogliere i voti dei consiglieri comunali e dei sindaci, insomma dei grandi elettori chiamati ad esprimersi sul prossimo presidente della Provincia. Chiassai sfida all'ultimo voto ponderato Alessandro Polcri, sindaco di Anghiari civico dalla candidatura trasversale.

Come è arrivata la candidatura?

"Mi sono messa a disposizione del centro destra 4 anni fa quando sembrava impossibile conquistare la provincia e sembrava un ente vuoto, difficile da gestire anche per la situazione economica, non aveva prospettive di rilancio. Poi è cambiato tutto, abbiamo vinto e rimesso in moto tutto. Adesso aspettiamo la riforma del testo unico enti locali. In questi ultimi periodi abbiamo lavorato sulla sicurezza delle strade e delle scuole, sono partiti tanti progetti, quindi adesso c'è l'obiettivo di portare avanti il lavoro iniziato e realizzare l'ultimo progetto lanciato, quello della prima comunità energetica provinciale a livello nazionale."

Questa è un'elezione di secondo livello che non porta alle urne i cittadini.

"Mi auguro che nella riforma del Tuel si preveda l'elezione diretta, io credo che dall'operato fatto, i cittadini abbiano capito che la Provincia di Arezzo esiste, hanno visto cmabiamenti nelle strade e nelle suocle, avrebbero avuto tutto il diritto di votare domenica."

C'è comunque molto dibattito politico intorno a questo appuntamento che vede la sfida tra lei e Polcri. Come la vive? "Io sono sempre candidata del centro destra, civica, ma vengo sostenuta da tutti i partiti del centro destra, io resto dalla mia parte."

Quali progetti vorrebbe portare avanti se avesse il secondo mandato?

"Innanzitutto il 9 gennaio partirà la costruzione dell'opera provvisoria a Ponte Buriano, poi abbiamo fatto scelte importanti che devono essere sostenute, come la presa in carico della Tiberina 3 bis e la Strada della Luna, come i sindaci chiedevano da tanti anni. Inoltre, come già detto, c'è la progettualità della comunità energetica a cui tengono particolarmente, permetterà ai cittadini e alle aziende di avere risparmi importanti, ricchezza per il tereritorio, maggiori posti del lavoro."

Polcri chiedeva alternanza nella guida della provincia e rappresentatività degli altri territori, come risponde alle critiche che le sono state mosse?

"Intanto il presidente della provincia è presidente di tutti, quando si parla di rappresentanza di vallata si sbaglia, non ci può essere chi pensa più ad una vallata che ad un'altra, tutte queste candidature non sarebbero esistite se il sindaco Ghinelli del capoluogo si fosse candidato, il principio della rotazione non esiste in nessuna provincia."

Come andrà, avete fatto qualche calcolo?

"Certo, li abbiamo fatti tutti i calcoli, danno una netta vittoria del centro destra, perché è cresciuto negli ultimi anni in provincia di Arezzo con il buon governo dei sindaci che guidano le città più grandi. I numeri dicono che abbiamo la possibilità certa di vincere, ma sono elezioni di secondo livello, in politica però nulla è da dare per fatto, i conti si fanno dopo le eleizoni, starà alla serietà di chi andrà a votare di centro sdestra di sostenere il proprio candidato, dall'altra parte si troveranno un'area del Pd e dovranno votare un ex sindaco di centro destra."

È vero che questa sua attuale spinta politica sarà poi indirizzata per candidarsi a sindaca di Arezzo?

"È una cosa assurda, io non concepisco che un cittadino che vive in un'altra città e ne è anche sindaco, possa candidarsi dove non ha vissuto, di cui non ne fa parte, è una cosa assurda. Non sapedo su cosa criticare mettere in giro voci che non hanno nessun fondamento. Sto portando a termine i 10 anni di mandato a Montevarchi ed è più che sufficiente, quella è la mia città, c'è un forte legame, non potrei mai fare il sindaco di Arezzo."

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