"Il Pd ha bisogno di rigenerarsi e ripartire, anche se in realtà è più forte di come si racconta". Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha esordito così incontrando gli aretini per presentare la sua candidatura alle primarie del Partito democratico. Nel suo tour toscano ha fatto tappa ad Arezzo questo pomeriggio e ha partecipato alla presentazione del comitato elettorale provinciale. Accolto da tanti sindaci del territorio, ha trovato in piazza Sant'Agostino numerosi sostenitori. Dal Valdarno sono arrivati il primo cittadino di Terranuova Sergio Chienni, quello di Cavriglia Degl'Innocenti o Sanni, Enzo Cacioli di Castelfranco Piandiscò. Presenti anche le prime cittadine di Lucignano e Marciano della Chiana, Roberta Casini e Maria De Palma. A fare gli onori di casa, insieme a Chienni, è stata la consigliera Regionale Lucia De Robertis. Presente anche il governatore della Toscana Eugenio Giani.

Chiara la linea tracciata da Bonaccini: "Se diventerò segretario non ci vorranno più sei mesi per fare un congresso: sembriamo dei marziani. Ma è anche vero che siamo gli unici a far partecipare la gente alla decisione su chi sarà alla guida: nessun partito in Italia lo fa". E annuncia che, se sarà lui il leader il primo incontro lo chiederà a Giorgia Meloni: "Per dirle che non sarò un nemico, ma un avversario che chiede rispetto e dà rispetto". 

E poi parla dei timori che questo difficile momento riserva: "Non temo che il Pd scompaia, temo una cosa peggiore: la nostra irrilevanza. Vorrei un partito democratico più popolare, che parli meno degli altri e più di se stesso. Perché se parli più degli altri vuol dire che non hai nulla da dire di te". 

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