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Movida sì, ma secondo le regole anti-Coronavirus. "Municipale pronta a staccare multe"

L'invito è del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che, in seguito alla diffusione del Coronavirus invita tutti i "nottambuli" a rivedere i propri comportamenti adeguandoli alle direttive anti contagio

"Non costringetemi a fare come il sindaco di Pisa. Seguite le regole". E' sul rispetto delle direttive ministeriali da parte "del popolo della notte" che il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, interviene a margine della conferenza stampa sulla "situazione Coronavirus". Nella giornata di ieri, 8 marzo, è entrato in vigore il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri con il quale non solo vengono indicate 14 province italiane come "zone rosse" ma, tornano ad essere ribadite regole e comportamenti per limitare le possibilità di contagio. Indirizzi che sono ritenuti validi per tutto il territorio nazionale. Anche per Arezzo, ovviamente.

"Non so dire quali siano i criteri attraverso i quali vengono individuate le zone rosse - spiega Ghinelli - o meglio, credo che si tratti di un fattore legato soprattutto alla concentrazione di casi ma non saprei entrare nel dettaglio. Detto questo, Arezzo e la Toscana non sono in questo gruppo. Non per questo dobbiamo abbassare la guardia. Anzi, le attività di prevenzione e contenimento dell'infezione devono andare avanti. Per questo motivo invito tutti a rispettare quanto indicato nel decreto del premier".

Cautela raccomandata soprattutto agli amanti della movida. Gli irriducibili che, neppure durante queste settimane di allerta, hanno fatto a meno di aperitivi, uscite e cene con gli amici.

"Tutte cose legittime - ha spiegato Ghinelli - ma occhio alle regole. Niente contatti e attenzione alle distanze. Evitiamo di sovraffollare locali ed esercizi. Ci sarà il momento per brindare, cenare e fare festa. Adesso però è tempo di pensare alla prevenzione. Quindi occhio. Non voglio essere costretto a redigere delle ordinanze che limitino le possibilità di aggregazione come invece è stato, evidentemente, obbligato a fare il sindaco di Pisa. Datemi retta, non esagerate".

In questo senso, proprio durante lo scorso fine settimana il personale della polizia municipale di Arezzo si è messo al lavoro nel centro storico per controllare le "aree calde della movida".  "Lo abbiamo fatto - sottolinea il vice comandante Aldo Poponcini - in considerazione delle direttive già impartite dal ministero e dalla presidenza del consiglio del ministri. Siamo andati in giro per la città in modo da farci un'idea di quelli che sono i comportamenti degli avventori. Laddove possibile siamo intervenuti per spiegare che certi atteggiamenti non erano appropriati e abbiamo fornito delle informazioni che, speriamo, siamo state recepite. Allo stesso tempo abbiamo spiegato anche ai gestori di locali ed esercizi quelli che sono i rischi per l'inosservanza delle direttive governative. Le multe sono decisamente salate e non vorremmo trovarci forzati a doverle fare". Sentimento pienamente condiviso dal primo cittadino che ha aggiunto: "non bisogna arrivare a fare delle multe perché non vengono osservate queste semplici regole. La salute nostra e di chi ci è vicino deve essere una priorità sulla quale lavorare tutti".

Controlli su tutte le persone in quarantena e sugli esercizi. Ambulanti reclamano il mercato

Come difendersi dal Coronavirus: le regole

Ecco una sorta di manuale dei comportamenti da tenere o da evitare per contrastare l'epidemia: anzitutto lavarsi frequentemente le manievitare di toccarsi la bocca, il naso e gli occhi se non si è avuto modo di farlo, ed evitare di frequentare i luoghi affollati.

A queste regole se ne aggiungono ora altre in via precauzionale: prima tra tutte, limitare il più possibile i contatti sociali, che non significa vivere sotto una campana di vetro, ma, per quanto possibile, evitare di salutarsi stringendosi la mano, di abbracciarsi o baciarsi, stare in casa preferibilmente, soprattutto se si ha più di 65 anni e magari si soffre di altre patologie o se si hanno sintomi compatibili con il Covid-19. 

Quindi se si ha febbre, fosse anche 37 e mezzo, o raffreddore e tosse, è bene aspettare di capire come eventualmente evolva la sintomatologia respiratoria prima di uscire di casa. Poi c'è la cosiddetta droplet, cioè la distanza di sicurezza anti contagio, che prevede di restare almeno a un metro di distanza dagli altrio meglio due se si sta in luoghi con diverse persone che non si conoscono. Misura di sicurezza per evitare quelle goccioline di saliva che vengono disperse nell'aria da chi starnutisce e che potrebbero veicolare il virus. Ecco quindi le regole successive: starnutire o tossire nella piega del gomito e non sulla mano e, se sale la febbre, evitare di recarsi al pronto soccorso, ma restare in casa e chiamare i numeri di riferimento.

Norme e comportamenti che valgono nella vita di tutti i giorni e naturalmente nello sport, regole d'attualità anche per chi sceglie di seguire la propria squadra. Circa 300 tifosi dell’Inter hanno incitato ad Appiano Gentile i propri beniamini, in partenza verso Torino per il big match contro la Juventus. Non si discute la passione verso la squadra del cuore, tuttavia in questo momento delicato è necessaria la responsabilità di chiunque. Occorre prudenza per vincere questa battaglia..

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