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"E' un disastro", il dramma del Covid-19 raccontato da tre valdarnesi in missione a Bergamo

Nei giorni passati dalla Misericordia di San Giovanni Valdarno sono partiti tre tecnici sanitari per prestare supporto alla popolazione lombarda flagellata dall'emergenza Coronavirus

"Lo scenario è drammatico, sembra quello del peggiore film apocalittico mai visto". Sono stati giorni difficili quanto intesi quelli in Lombardia per tre membri della confraternita della Misericordia di San Giovanni Valdarno. L'equipaggio ha fatto rientro a casa dopo cinque lunghe, lunghissime, giornate trascorse a Bergamo offrendo supporto e aiuto alla popolazione, tra le più colpite dall'epidemia Covid-19

"Sono bastate poche ore di servizio per capire quanto sia disperata la situazione qui in Lombardia - hanno scritto i membri dell'euipaggio valdarnese poco dopo l'arrivo sulla loro pagina social - ambulanze accorse da mezza Italia, infermieri medici e tecnici del soccorso come noi che lavorano senza sosta, glielo leggi negli occhi tutta la fatica e la paura ma si stringe i denti e si va avanti, qui non c'è eroismo, non c'è protagonismo c'è solo la passione e determinazione a svolgere il proprio lavoro, la paura di essere contagiati dal "bastardo" c'è sempre ma stai attento ti proteggi, ti disinfetti, ti sanifichi e ti butti sul prossimo paziente. Qui i cittadini sono meravigliosi ci hanno accolto benissimo e con grandi sorrisi anche se gli leggevi la stanchezza e il terrore negli occhi. Auto che suonano il clacson per salutarci, ovunque ti dicono grazie per essere qui. Questo ti fa rendere conto di tante cose. Ogni grazie ed ogni sorriso valgono più di un 6 al Superenalotto e non è retorica".

Un'avventura intensa che i tre valdarnesi hanno condiviso con i colleghi delle Misericordie di Osimo (Ancona), Fiumara (Genova), Montale (Pistoia), Fucecchio (Firenze), Vaglia (Firenze), Livorno.

"State a casa - concludono ancora i tecnici sanitari - non è uno scherzo. Vogliamo dire a tutti quelli che si lamentano per via delle restrizioni che non rispettarle è pericoloso e dannoso per la collettività. Se non possiamo andare a fare la spesa dove vorremmo, o uscire di casa per passeggiare, pazienza. Lo faremo più avanti. Non è un problema. Il problema è dover affrontare questo nemico che non si manifesta, non si vede e può colpire chiunque". 

Per loro è già stato avviato il processo di quarantena ed isolamento. "Per fortuna stiamo bene - concludono - ma dobbiamo e vogliamo rispettare le procedure prima di tornare al lavoro. Siamo dovuti venire via da Bergamo ma siamo pronti a ripartire appena possibile. Grazie a tutti coloro che ci hanno accolto col sorriso e regalato momenti di grande intensità e calore umano".

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