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La quiete dopo il blitz. "Al Pionta non servono eventi spot", il sindaco: "Adesso lotta al degrado sociale"

Di cosa ha bisogno il Colle del Pionta? La riqualificazione della zona passa sì attraverso la repressione della criminalità ma, come sostenuto dalle opposizioni in consiglio comunale, non solo

Il Pionta dopo il maxi blitz è tutta un'altra storia.
Su questo non ci sono dubbi. 
Non ne ha il sindaco Alessandro Ghinelli, i residenti della zona, gli studenti del campus universitario e non ne hanno neppure i consiglieri di opposizione.

Dopo la mastodontica operazione di polizia, quotidianamente, l'area viene presidiata da agenti della polizia locale, Polizia di Stato e carabinieri.

"Una disposizione fortemente voluta dal questore - spiega il primo cittadino di Arezzo - è stato proprio lui a sottolineare come sia necessario mantenere l'attenzione alta su questo spazio affinché non torni in mano a spacciatori e piccoli criminali. Posizione sulla quale mi trovo perfettamente in sintonia. Va anche detto però, che se c'è offerta è perché esiste una domanda. E questo è un aspetto da non sottovalutare. Il ricorso a droghe e alcolici da parte di alcune fasce della popolazione è sempre più frequente. Dobbiamo intervenire anche su questo ambito e stroncare questo fenomeno fornendo sostegno per sconfiggere alcolismo e tossicodipendenza". 

Rolly a spasso per il Pionta dopo il blitz. Area presidiata ma avventori col contagocce

Un lavoro in progressione che dovrà riguardare anche altri ambiti e non solo quello della legalità.
Una posizione sulla quale convergono anche le opposizioni (PD e Arezzo in Comune) che, proprio durante l'ultima seduta del consiglio comunale, hanno ricordato le 724 firme dai residenti di Saione a margine di una petizione che contiene varie richieste, tra le quali il vigile di quartiere, una sala per gli incontri, una presenza costante di operatori socio-sanitari per intercettare chi fa uso di sostanze stupefacenti, il recupero del Pionta, un consiglio comunale aperto sui problemi del quartiere.

"Sono stato al Pionta - racconta Francesco Romizi di Arezzo in Comune - il giorno seguente al blitz. Bell'atmosfera. Però a questa zona non servono affatto interventi spot. Serve una riqualificazione più profonda che passa non solo attraverso la repressione ma anche la creazione di progetti, lotta al degrado, ideazione di eventi. Si combatte portando gli aretini di nuovo al Pionta. Non serve necessariamente una caserma di vigili urbani a presidio del territorio. Basterebbe implementare il servizio di vigile di quartiere e offrire più opportunità a chi questa area la vive ogni giorno". 

Pd e Arezzo in Comune: "Potenziare servizio di vigile di quartiere"

"Sul Pionta - sottolinea invece Alessandro Caneschi del Pd - il Comune ha perso un'importante occasione perché avrebbe potuto inserirlo all'interno del bando per le aree degradate ma, così non è stato e adesso l'intenzione dell'amministrazione è quella di investire sei milioni di euro nella realizzazione della nuova caserma della polizia locale in via Filzi. Soldi sprecati".

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