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Martedì, 23 Aprile 2024

Rubavano navigatori da Audi, Mercedes e Bmw: incastrati da un'impronta digitale

Operazione “Kitt”. La polizia ha arrestato tre cittadini moldavi accusati di furti di navigatori e strumentazione elettronica su autovetture di lusso

Una singola impronta digitale ritrovata su una delle auto svaligiate la notte prima.
Un minuscolo indizio scovato dagli agenti della Scientifica di Arezzo sulla carrozzeria di una delle 19 vetture da cui era stato rubato il navigatore satellitare.

Sono stati gli agenti della polizia di Stato aretina, coordinati dal dirigente della Squadra Mobile Francesco Morselli, ad identificare ed acciuffare i responsabili di una lunga serie di colpi commessi nei mesi passati. 

Le indagini sono partite il 29 marzo 2018. In quella occasione gli agenti della Mobile insieme ai colleghi della Scientifica, vennero chiamati dai titolari della concessionaria “Rossi” Mercedes di via Calamandrei da dove erano spariti ben 19 navigatori satellitari. La sera prima infatti, alcuni ignoti erano riusciti ad introdursi nell'area parcheggio e con precisione chirurgica avevano spaccato il lunotto posteriore, aperto l'auto ed asportato il dispositivo. 

Un colpo da diverse centinaia di migliaia di euro e che, per dinamica, è da subito apparso molto simile ad altri avvenuti in precedenza in altre concessionarie Mercedes Audi e BMW in città della Toscana, dell’Umbria e del nord Italia. 

"Quello dei furti della componentistica elettronica su auto di lusso è ormai un fenomeno in preoccupante aumento - ha spiegato Francesco Morselli - Incredibili i dati relativi agli anni scorsi. Nel 2016 solo sulle vetture a noleggio sono saliti a quota 1.811 per un valore complessivo di oltre 9 milioni di euro, nel 2015 sono stati 1.676. Nel primo semestre del 2017 se ne contano 850 per un costo complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. La strumentazione hi tech  alimenta il mercato nero dei ricambi auto oltre a garantire sofisticati microprocessori, molto potenti e veloci, utilizzati per la clonazione di carte di credito. Un fenomeno legato quindi all’esecuzione anche di altri reati, che la polizia di Stato già da diversi anni cerca di fronteggiare anche con strette collaborazioni fra le squadre mobili delle questure e la polizia stradale.

A distanza di qualche mese dall'avvio delle indagini la Mobile di Arezzo ha arrestato in provincia di Milano tre cittadini moldavi ritenuti responsabili dei colpi commessi in giro per l'Italia. I tre dovranno rispondere di furto aggravato e sono stati rintracciati lo scorso 4 luglio.

"Ci sono voluti diversi mesi per stringere il cerchio attorno a queste persone - spiega ancora Morselli - Si tratta di due presunti fratelli (forse gemelli) e un 53enne anche lui cittadino moldavo. I tre sono risultati clandestini. Di giorno vivevano nell’anonimato più completo e la notte mettevano a segno colpi da diverse centinaia di migliaia di euro in trasferta in tutta Italia. Nel mirino grosse concessionarie del nord e del centro Italia ma anche autovetture parcheggiate lungo le strade". 

L’indagine ha potuto dimostrare la responsabilità della banda anche rispetto agli episodi avvenuti a:

- Perugia: 9/10 maggio 2018 furto di 16 navigatori satellitari e altri accessori elettronici, compiuto presso la concessionaria Audi di nome “Giustozzi” in via Settevalli.  

- Perugia: 17/18 maggio 2018 furto di 34 navigatori satellitari e altri accessori elettronici compiuto presso la concessionaria Mercedes Rossi Srl in via Dottori.

- Terni: 19 luglio 2018 furto di 13 navigatori satellitari, quadri strumentali e parti delle consolle, presso la concessionaria BMW di nome “Terni Motori”, con sede in via Bartocci n. 15.

- Alessandria: 24 marzo 2018 furto di 3 navigatori da altrettante autovetture parcheggiate lungo una strada della città.

- Massa Carrara 13 marzo 2018 presso la concessionaria Mercedes-Volvo “Guidi Car” in via Martiri di Cefalonia n. 33 hanno forzato 2 (due) autovetture ivi parcheggiate asportandone il navigatore satellitare ed altra strumentazione elettronica.

I tre presunti autori dei furti sono stati arrestati con l'accusa di furto aggravato e, grazie alla collaborazione degli agenti milanesi, sono stati rintracciati in alcuni appartamenti di Corsico e Buccinasco, prima periferia di Milano. Da qui sono stati condotti in carcere a San Vittore e nei prossimi giorni si svolgerà l’interrogatorio di garanzia presso la casa circondariale di Arezzo.

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