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Clochard, i volontari all'opera per gli invisibili aretini

Una bevanda calda, una brioches, una coperta. Ma anche un sorriso, poche parole che per qualche attimo scaldano il cuore. Quello di chi vive ai margini, invisibile agli occhi dei più, almeno fino a quando non cala il sole e spuntano negli angoli più bui e riparati giacigli improvvisati. Sono soprattutto uomini, molti italiani, tutti sopra i 45 anni i senza tetto che in queste notti continuano a popolare le strade aretine. Un viaggio con l'unità di strada della Croce Rossa fa scoprire l'altra Arezzo: 25 chilomentri percorsi su e giu nelle strade cittadine, cira 20 punti segnalati, dove cercare giacigli improvvisati e offrire qualcosa di caldo e coperte. Campo di Marte, la stazione e i suoi dintorni, Il Pionta, piazza Sant'Agostino, la Cadorna. E ancora il prato, proprio sotto alle luci della festa, il tribunale e la zona Giotto, Alcuni sono distesi su grate da dove esce calore, altri coperti da cartone. C'è chi ha già piumoni e coperte, e chi invece appena vede i giovani volontari della croce Rossa va loro incontro e chiede qualcosa per combattere il freddo. E poi un sorriso, qualche domanda per accertarsi delle condizioni di salute. E poi via, verso un'altra stazione. 

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