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"Coi dirigenti non è stato semplice e se i dipendenti del Comune mi avessero seguito...". Il bilancio di Ghinelli

Rimpianti e motivi di orgoglio dei cinque anni di amministrazione. E' il sindaco di Arezzo a fare un bilancio personale di successi e obiettivi raggiunti con difficoltà

"Se avessi avuto al mio fianco i dipendenti avrei potuto fare ancora di più".
Il più grande rimpianto del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli è proprio quello di non aver saputo dare vita ad "un rapporto migliore e più stretto con i dipendenti" della macchina amministrativa. 

I cinque anni di mandato del primo cittadino sono arrivati al rush finale. L'ultimo giro prima di affrontare sfide elettorali e politiche che però, al momento, non hanno ancora assunto una dimensione precisa. Sì perché malgrado Ghinelli abbia confermato la propria disponibilità per la corsa elettorale utile al mandato bis, non ha neppure nascosto lo slancio verso una candidatura regionale come governatore della Toscana. Cosa fare, come presentarsi alle urne e per quale carica sono aspetti ancora tutti da definire. Quello che invece è certo, è che davanti a lui restano gli ultimi cinque, forse sei (dipende dalla data delle elezioni), mesi di governo.

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Così in attesa di conoscere il futuro politico di Ghinelli, e di Arezzo, sul finire dell'anno è giunto il momento di riflettere e stilare un bilancio di quello che è stato il percorso intrapreso in questa prima esperienza da amministratore.

Se fosse domani l'ultimo giorno del suo mandato quale sarebbe il suo più grande motivo di orgoglio?

"Sicuramente quello di aver contribuito alla nasciata delle due fondazioni, la Guido d'Arezzo e la InTour - spiega - sono due realtà che il mondo amministrativo italiano ci invidia. Sono molti i sindaci che mi hanno contattato per chiedere come replicare l'esperimento aretino nei loro territori così da dare vita a realtà simili alla nostra. Questo è il primo dato del grande successo di questa iniziativa che porta la firma dell'amministrazione Ghinelli. Personalmente aver contribuito alla loro realizzazione è per me un grande motivo di orgoglio".

E il rimpianto più grande?

"Sicuramente non essere stato in grado di intessere un rapporto migliore con i dipendenti comunali. Prima di essere eletto avevo fissato come obiettivo quello di fare un'assemblea generale del personale in modo da risolvere le tensioni. Per mille ragioni non ho rispettato questo proposito e non ho mai convocato questa riunione. Ho poi capito che i dirigenti mi hanno reso in qualche maniera difficile la vita in questo. Ritengono che abbiano commesso un errore perché agendo diversamente ne avrebbero guadagnato anche loro stessi. Io avrei dovuto, e se mi ricapiterà di fare il sindaco sarà davvero la prima cosa che farò, mettere in calendario un incontro dove spiegare a tutti i dipendenti chi siamo, quali sono i nostri obiettivi amministrativi e quale io mi aspetto debba essere il comportamento degli impiegati di questo Comune, a farsi dall'uscere fino ad arrivare al dirigente più elevato in grado. Questa assemblea sarebbe stata il giusto contesto anche per sapere cosa tutti loro, dipendenti di Palazzo Cavallo, avrebbero chiesto a me. Avrebbe potuto essere una prima importante base di partenza. Ma, nonostante il rapporto con i dipendenti non sia stato idilliaco, abbiamo raggiunto l'accordo per il contratto integrativo di lavoro per l'anno 2019, documento che è stato sottoscritto da tutte le sigle sindacali ad eccezione del Csa che, a mio avviso, sta andando avanti per motivazioni di carattere strettamente personale e non legate agli interessi dei lavoratori. L'intesa raggiunta con i sindacati sta a significare che l'amministrazione nei confronti dei dipendenti si è posta sì come controparte ma, come controparte consapevole senza isteria cedendo dove si può cedere e comprendendo soprattutto i bisogni dei lavoratori. A questo non ha fatto però seguito, se non in talune sporadiche situazioni, un sentimento positivo da parte dei lavoratori nei confronti delle politiche amministrative del comune. Questo è il più grosso rimpianto che porto con me. In questo mandato, rispetto ad un obiettivo posto a 100 probabilemte ho fatto 90, avrei potuto fare 150 se i dipendenti mi fossero venuti dietro". 

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