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Ex Lebole e il cantiere mai partito. Ghinelli: "Ancora non sono stati ritirati i permessi per costruire"

Che fine ha fatto il progetto di riqualificazione della ex fabbrica? E per quale motivo non si muove foglia?

Che futuro attende l'area Lebole? Che fine hanno fatto i progetti riguardanti la riqualificazione dell'ex gigante della moda uomo prêt-à-porter?
A distanza di venti anni dalla chiusura dell'azienda, quel fabbricato che ha ospitato centinaia e centinaia di lavoratrici resta ancora identico a quel giorno in cui suonò l'ultima sirena di uscita dal lavoro.

A scandire l'incedere del tempo restano le erbacce sputate nel piazzale antistante l'ingresso, i vetri rotti alle finestre e il cancello che è stato sostituito da una rete. Al loro posto, secondo i piani degli attuali proprietari, avrebbe dovuto sorgere un centro commerciale, un polo di attrazione non solo per lo shopping ma anche forse per il fitness e attività varie. Il tutto reso più fruibile e raggiungibile da una nuova viabilità che avrebbe consentito il raddoppio, almeno fino all'Hotel Truciolini, del raccordo autostradale, opera della quale si sarebbe fatto carico l'amministrazione comunale.

19 anni esatti. E l'attesa non è ancora finita. Perché?

"Non lo so davvero - spiega il sindaco Alessandro Ghinelli - un anno fa la famiglia Carrara (proprietari dell'area ndr) aveva dato assicurazione che avrebbe posato la prima pietra nella primavera-estate 2019. Una scadenza che poi è stata allungata a settembre-ottobre 2019. Ma, come possiamo vedere tutti, così non è andata. La sensazione che ho è che ci siano delle difficoltà che non conosco e delle quali non sono stato informato. I proprietari dell'area, credo, siano in forte imbarazzo perché ci hanno detto e ridetto che avrebbero dato avvio ai lavori ed invece non hanno ancora ritirato i permessi per costruire. Non so davvero che tipo di rallentamento ci sia stato. Certo è che la città ha molto atteso questo intervento ed ha modulato le proprie scelte urbanistiche tenendo conto anche dell'insediamento ex Lebole. Sono convinto che da ora in poi qualcosa debba avvenire oppure dovremo fare dei piani presciendento da questa opera. Il timore vero è che si sia preso tempo, non so per quale motivo, per poi arrivare ad un nulla di fatto che non fa sicuramente comodo a nessuno. Quindi la domanda che mi pongo è: la città deve continuare a far conto che quell'intervento ci sarà oppure no? Perché questo avvenga occorre che, da qui al momento in cui discuteremo le osservazioni al piano strutturale qualcosa cambi. Un segnale importante sarebbe vedere degli operatori con martelli pneumatici, caterpillar, ruspe e camion per iniziare le operazioni di demolizione. Se questo non avverrà credo che la città dovrà prescidere da quell'insediamento e regolarsi diversamento". 

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