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Alcol ai giovanissimi, i titolari del Class e del Principe: "Noi impegnati per il bene dei ragazzi, ma fuori chi controlla?"

Due gli episodi con lo spray al peperoncino, ma tutto è filato liscio

Controlli costosi ogni settimana, manutenzione, e poi una squadra che va dagli 11 ai 14 addetti, quelli che una volta si chiamavano buttafuori, impiegati nelle serate. La sicurezza nei locali da ballo è complicata quando fondamentale per la tranquillità di tutti. E i titolari delle discoteche aretine si sentono moralmente e concretamente impegnati. Fabrizio Biagioni e Stefano Benassi parlano in particolare del Class di via Madonna del Prato e del Principe di via Newton. "Siamo rimasti scossi dalla vicenda di Ancona" racconta Stefano "perché è una tragedia per tutti". "Per quello che ne sappiamo - spiega Fabrizio - quel locale aveva problemi già prima di quella serata."

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Lo spray al peperoncino

E dopo quella data due episodi di spruzzo dello spray al peperoncino in discoteca ci sono stati anche ad Arezzo, il 30 novembre al Principe e a distanza di due settimane al Class. "Come al Principe, anche al Class la gente è divisa in due sale e quindi se viene usato lo spray al peperoncino viene evacuata una sala e gli altri nemmeno se ne accorgono, così è stato nei nostri casi, in meno di un minuto tutto è tornato alla normalità e la differenza la fanno le misure di sicurezza, le uscite facilmente agibili e libere e gli addetti alla sicurezza professionali e ben formati, pronti a dire ai ragazzi come muoversi."

L'uso di alcol nei giovani

Certo tutte regole che hanno costi elevati, ma che tutelano il divertimento dei ragazzi. Ma c’è anche un altro tema di stretta attualità quale quello del consumo di alcol fin dai giovanissimi per il quale spesso sono indicate come responsabili le stessa discoteche. E Fabrizio e Stefano non ci stanno a sentirsi additati: "Siamo moralmente impegnati a fare tutto ciò che possiamo per contrastare questo fenomeno - spiega Stefano - facciamo controlli all'entrata, chi è alticcio non viene fatto entrare, chiediamo il documento" e poi aggiunge Fabrizio "ci avvaliamo dell'esperienza degli operatori di strada dell'associazione Dog che fanno alcol test, prevenzione ed educazione, come sabato sera alla festa studentesca."

"Il problema dell'alcol non nasce in discoteca, ma fuori, i ragazzi arrivano che hanno già bevuto e nessuno controlla quello che accade nel parcheggio del Principe oppure nei dintorni del Class, non possiamo prenderci noi queste responsabilità, ma se ne devono rendere conto i genitori per primi."

"Una bevuta in discoteca costa sette euro mentre fuori al bar improvvisato costa un euro" spiega Fabrizio.

Il futuro del Class

Anche per tutti questi motivi le dicosteche aretine sono destinate a cambiare pelle. "Il Class sarà un locale per gente più grande aperto solo il venerdì, posso assicurare che lì problemi non ce ne sono, perché i ragazzini non ci vengono più, nonostante quello che possa pensare qulche personaggio aretino" spiega Fabrizio "resteranno alcune feste studentesce e poi Halloween e la festa di Carnevale, ma poi basta."

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