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Tripudio amaranto in Piazza Grande: la festa di una città, di Pavanel e della sua "banda di matti"

E' stata la festa di una città intera quella andata in scena in Piazza Grande. La festa di chi ha lottato non solo sul rettangolo verde, ma anche negli uffici. Nella aule di tribunale. Di chi anche nei momenti più bui non ha smesso di credere che...

E' stata la festa di una città intera quella andata in scena in Piazza Grande. La festa di chi ha lottato non solo sul rettangolo verde, ma anche negli uffici. Nella aule di tribunale. Di chi anche nei momenti più bui non ha smesso di credere che la luce in fondo al tunnel potesse esserci.

E' stata la festa dell'orgoglio amaranto. Del senso di appartenenza. Di un allenatore al quale è stato rivolto il giusto tributo e a cui è stato chiesto di restare. La festa di Pavanel e della sua "banda di matti".

E proprio con le parole di Pavanel in quello che fu ribattezzato il suo "vaffa day" e le imprese dei suoi ragazzi si è aperta la festa. A prendere la parola per primo il sindaco Ghinelli seguito dall'assessore allo sport Tiziana Nisini. "Tutta la città ha permesso alla squadra di scendere in campo per conquistare la salvezza - ha detto il sindaco - i veri artefici siete voi che avete contributo per fare in modo che ciò accadesse".

"Una città che si è unita, ci ha messo il cuore ed ha resistito alla sfortuna e alla cattiveria - ha sottolineato Tiziana Nisini - Arezzo non se lo merita e non farà più sconti a nessuno".

Spazio poi alla nuova società. A Giorgio La Cava e Massimo Anselmi che hanno ufficializzato Ermanno Pieroni ed Emiliano Testini. Saranno loro il direttore generale e quello tecnico del Cavallino.

"Saremo una società normale - ha esordito La Cava, visibilmente emozionato - una società che paga, che progetta, che è precisa e che vuole sviluppare il vivaio. Qui non ci sono altri interessi".

E poi è stato il momento di Massimo Pavanel. Il più applaudito, il più acclamato. Non solo il coro che è diventato un tormentone ma anche quello con il quale i tifosi lo hanno invitato a restare.

"Come ho detto voglio parlare anche con la mia famiglia - si è limitato a rispondere il tecnico con la voce che lasciava trasparire la commozione per una festa sognata anche nei momenti più difficili - abbiamo raggiunto un traguardo straordinario. E' la vittoria di tutti. Adesso gustiamoci la serata. Tante notti le ho passate insonni con la squadra sperando di vivere una festa così. Siamo orgogliosi. Il futuro si vedrà. Abbiamo vinto insieme, è tanta roba".

Cori, balli e striscioni per i gladiatori amaranto. Uno a uno chiamati sul palco per ricevere il giusto riconoscimento per la salvezza. Tra i più scatenati Cenetti e Luciani. Unici assenti Ferrario, Varga, Yebli, Regolanti e Sabatino ai quali è andato l'applauso della folla. E poi via ai balli e alle esultanze per una notte che non chiude ma accresce ancora di più il senso di appartenenza.

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Twitter @MatteoMarzotti

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