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Pavanel guida l'assalto al Siena: "Il derby non si gioca, si vince". Out Ferrario, D'Ursi e Cenetti

"Il derby non si gioca, ma si vince. Se poi è anche una bella partita ci guadagniamo tutti". Le parole di Massimo Pavanel alla vigilia di Siena-Arezzo non lasciano spazio all'immaginazione. È pur vero che un derby non è una partita come le altre...

"Il derby non si gioca, ma si vince. Se poi è anche una bella partita ci guadagniamo tutti". Le parole di Massimo Pavanel alla vigilia di Siena-Arezzo non lasciano spazio all'immaginazione. È pur vero che un derby non è una partita come le altre, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: conquistare i tre punti. "Sono molto curioso di vedere come reagirà la squadra - ha continuato il tecnico - ma allo stesso tempo sono fiducioso, perché in rosa abbiamo giocatori che di derby ne hanno giocati tanti e sanno come si affrontano certe partite".

Sulla carta, considerata la predisposizione del Siena a giocare molto la palla e a fare possesso, sarà una partita aperta. Pavanel però non si fida e vuole tenere alta l'attenzione.

Se affrontiamo questa partita con paura e timore, contro un avversario di alto livello tecnico come il Siena, gli diamo troppi vantaggi e non ce lo possiamo permettere. Chiederò alla squadra di non avere freni mentali.

Sull'avversario, il Siena.

Difficile trovare una soluzione fissa per contrastarli. Attaccano sempre in tanti grazie ai continui inserimenti dei centrocampisti. E poi hanno un giocatore molto forte come Guberti che è una variabile impazzita. Inoltre contro di loro è impensabile tenere il possesso palla per 90'. Dobbiamo stare concentrati perché spesso concedono qualcosa in difesa.

Sulla svolta societaria.

Ben venga una svolta, a patto che non abbia un effetto narcotizzante e che la squadra la prenda come uno stimolo ulteriore. Per quanto mi riguarda, mi concentro solo sugli allenamenti e sulle partite perché se penso al di fuori perdo energie e lo trasmetto alla squadra. Su un possibile addio di Gemmi non ci penso, perché siamo uomini di calcio e sappiamo come funziona in queste situazioni.

Sulla condizione di alcuni giocatori e la gestione del gruppo.

D'Ursi è a riposo per alcuni problemi e Ferrario non ha ancora recuperato. L'infortunio di Cenetti è più grave del previsto e ha bisogno di qualche giorno in più rispetto a quello che ci aspettavamo. Abbiamo anche il turno infrasettimanale, perciò dovremo gestire al meglio le nostre forze. Da un lato non avere questi tre giocatori può essere un problema, ma dall'altro può essere l'occasione per far giocare alcuni giovani che abbiamo in rosa. Benucci, per esempio, sta crescendo molto. Dalle necessità, come in questo caso, scopri di avere delle opportunità e ogni giocatore deve farsi trovare pronto. Questo vale per tutti, ma in particolare per i giovani.

Ultima battuta su Marco Cellini, che ha esordito alcuni minuti contro la Pro Piacenza dopo il lungo infortunio che lo ha costretto a rimanere ai box in questa prima parte di stagione.

Stiamo cercando di alzargli il minutaggio, abbiamo anche la partita di mercoledì per farlo. Marco ha saltato la preparazione, quindi per lui è ancora più difficile. La scorsa settimana è stata la prima in cui si è allenato sempre con noi. Moscardelli e Cutolo, per esempio, lo hanno abbracciato con trasporto, consapevoli che Marco può darci qualcosa in più in area di rigore che altri non hanno.

Twitter: @nicolabrandini

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