L'Italia vola ai quarti con la Germania, Giaccherini superstar

E' il simbolo dell'Italia monastica di Conte: umiltà, sacrificio, lavoro. Emanuele Giaccherini da Talla continua a sognare, Arezzo con lui. C'è un altro pezzo di favola di scrivere per gli azzurri nell'Europeo di Francia, perché la Spagna, stavolta, "siamo stati noi". I campioni in carica si sono inchinati, l'Italia del cuore e del cervello ha imbrigliato le Furie Rosse (pallide) e ora approda a Bordeaux per giocarsi un quarto che sa di finale contro la Germania.

Ad Arezzo i caroselli post partita non sono mancati, senza essere epocali: si incrociano le dita e si spera di festeggiare meglio più avanti. Ma intanto, quel che arriva da Oltralpe, è molto. Per il risultato, certo. Ma soprattutto per il gioco, per il ritmo, per l'identità. Conte, partito dall'Arezzo manciniano, ne ha fatta parecchia di strada. Giaccherini, suo pupillo, ha propiziato il successo del maestro con un'altra prestazione da incorniciare. Grinta, dribbling, attacco e difesa. La cosa più bella, una rovesciata stampata sul palo, è stata fermata per gioco pericoloso. Resta, prezioso, lo scavetto per il gol decisivo di Chiellini. E poi: tanta tanta classe umile e quantità industriale.

Alla fine, il centrocampista tuttofare ha festeggiato con due foto su facebook: uno scatto di gruppo, ormai tradizionale, con i compagni sul pullman, e l'immagine di due tifosi che srotolano uno striscione: c'è disegnato un toro, il matador impugna una muleta tricolore e ha il volto di Antonio Conte. La didascalia è brevissima: "Olè".

Un Giaccherini da 8 (almeno secondo il Corriere della Sera, che lo elegge migliore in campo, e la Gazzetta dello Sport) aspetta ora la Germania. Probabilmente la missione più difficile dell'Europeo. Gli azzurri lo sanno, ma non hanno paura.

@MattiaCialini

Foto tratte da facebook, in alto quelle dal profilo di Giaccherini, l'ultima dal profilo della Nazionale.