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Ita Marzotto e il suo giro nel mondo in 1.800 chilometri

Ghibelline agguerrite, amazzoni indomite e armate di uno zaino pieno di inesauribile determinazione, donne dallo spirito d’acciaio che sfidano intemperie, salite, rocce. Il 2017 del Team Ronda Ghibellina va in archivio festeggiando le prestazioni...

Ghibelline agguerrite, amazzoni indomite e armate di uno zaino pieno di inesauribile determinazione, donne dallo spirito d’acciaio che sfidano intemperie, salite, rocce. Il 2017 del Team Ronda Ghibellina va in archivio festeggiando le prestazioni ottenute in tutto il mondo dai propri atleti ma soprattutto dalle proprie atlete. L’ultimo eccezionale risultato, in ordine di tempo, è di Ita Emanuela Marzotto, prima donna assoluta in Mozambico all’Ultra Africa Race (220 km in 5 tappe; 27 ore totali di gara) e, di conseguenza, prima del Road Continental Challenge, una classifica combinata a punti che coinvolge cinque ultramaratone nel mondo. Ita, atleta esperta e coriacea, ha chiuso una delle stagioni più intense della sua carriera conteggiando oltre 1.800 km in gara suddivisi in 17 ultramaratone o ultratrail, di cui 16 “finisher”, che si sono svolti in quattro continenti diversi. Numeri impressionanti, numeri che purtroppo, per ragioni puramente statistiche, non tengono conto dei 280 km percorsi al Tor des Geants, il “Gigante” delle gare mondiali di ultratrail, che purtroppo Ita non ha potuto portare a termine.

“Sono stupita e meravigliata di quante gare sia riuscita a concludere” dice Ita con il sorriso, “la soddisfazione più grande? Ad agosto, il TDS (ultratrail alpino che si svolge all’interno dell’Ultra Trail del Monte Bianco, ndr) chiuso in 24 ore spaccate, seconda di categoria e 24esima assoluta”, anche se non si può non rammentare anche l’Atakama Crossing in Cile (terza donna assoluta dopo 250 km). Ita è la personificazione del running come qualcosa di oltre rispetto al semplice concetto di sport, il running come mezzo per vivere avventure e storie dai contorni epici, nella sabbia del deserto o nel buio freddo e ghiacchiato delle notti alpine. Storie che sono senza fine: “A gennaio mi aspetta la Spine Race in Gran Bretagna, circa 430 km da compiere in sette giorni in regime di autonavigazione (il percorso non è segnalato, ndr), una prova tosta, difficile… e se torno in buone condizioni, subito in gara alla Ronda!”, in programma domenica 28 a Castiglion Fiorentino, e poi le consuete “ultra” in giro per l’Europa con un pensiero fisso alla prima settimana di settembre, per dare la rivincita al Tor, la prova regina che tutti gli ultratrailer sognano di vivere, prima o poi.

Al fianco di Ita Marzotto, il 2017 ha portato alla ribalta le altre Ghibelline del gentil sesso, a partire dalla foianese Tatiana Maccherini che ha messo in bacheca la vittoria assoluta ai Monti Simbruini e piazzamenti onorevoli in vere e proprie classiche del movimento trail europeo, dal Quadrifoglio Ultra Trail alla UTLO passando per la prestigiosissima Lut (settima donna italiana al traguardo). La castiglionese Elisa Canocchi ha invece festeggiato il primo successo assoluto alle Vie di San Francesco (100km), mentre Barbara Brunelli ha mostrato ottimi miglioramenti sulle lunghe distanze (stagione culminata con il 4° posto al Miniera in Trail, sull’Isola d’Elba) e la veneta Cristina Pozzato è tornata a gioire dopo un lungo infortunio.

Le Ghibelline agguerrite hanno involontariamente oscurato la stagione dei colleghi maschietti, che si sono fatti comunque onore nei più importanti trail alpini e non solo, da Caselli a Frontini passando per Pietrelli e Barbi. Ancora sugli scudi Cristian Caselli, giovane ma già autorevole interprete delle lunghissime distanze, lo stakanovista di Vitiano che, dopo una buona primavera – ricordiamo ad esempio il 4° posto alla Ronda del Cims - non è purtroppo riuscito a confermarsi nel TOR, dove nel 2016 raccolse un eccezionale decimo posto, a causa di problemi di salute.

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