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Il difficile momento di Ezio Capuano tra ribalta mediatica e l'equilibrio dello spogliatoio

E' forse il momento più difficile per Ezio Capuano da quando siede sulla panchina amaranto. Fosse arrivata l'anno scorso una sconfitta per 4-1 in casa in pochi avrebbero avuto da recriminare, ma il poker della Carrarese è arrivato al termine di...

E' forse il momento più difficile per Ezio Capuano da quando siede sulla panchina amaranto. Fosse arrivata l'anno scorso una sconfitta per 4-1 in casa in pochi avrebbero avuto da recriminare, ma il poker della Carrarese è arrivato al termine di una settimana dove la piazza, il mister e la società si attendevano una risposta.

Inutile girarci intorno. La sfuriata che ha fatto il giro del web ha incrinato qualcosa negli equilibri non tanto per il contenuto, perchè negli spogliatoi di una qualsiasi squadra spesso è accaduto anche di peggio, quanto per il fatto di essere diventata una cosa pubblica. Contro la Carrarese era Eziolino l'osservato speciale altro che Erpen e Dettori. Per 90' gli occhi degli spettatori e dei media nazionali si sono concentrati in egual modo su di lui e sui 22 in campo. Un ruolo di osservato speciale che è salito ancor più alla ribalta a ogni gol degli ospiti in attesa di assistere a una reazione che non c'è stata nonostante l'ormai celebre "i' ve scann si perd ca Carrares" che avrebbe lasciato presagire qualcosa di diverso. L'unico segnale che è arrivato è stato il coro della Curva Minghelli che ha scandito sul 3-1 per la Carrarese il nome del tecnico fischiando a fine gara i giocatori. I tifosi amaranto non hanno dubbi da che parte stare. Adesso c'è da capire come reagirà una squadra come questa che tecnicamente batte quella dell'anno scorso, ma sul piano del carattere ha mostrato al momento delle lacune. La scelta di tenere a rapporto i giocatori dopo il triplice fischio finale negli spogliatoi la dice lunga. Capuano e la società vogliono il nome della talpa. "Chi ha sbagliato pagherà entro lunedì il colpevole o i colpevoli lasceranno la squadra perchè non possono far parte di questo gruppo" ha detto il tecnico.

Il rischio serio e concreto è quello di incrinare il sottile equilibrio che regna in ogni spogliatoio. A Capuano mai come adesso servirà l'appoggio di una società che l'anno scorso si è affidata in toto al suo allenatore.

Arezzo e la ribalta mediatica. Un altro aspetto da non sottovalutare sono i riflettori puntati sul Comunale. Capuano prima di arrivare in Toscana era già un personaggio. Una fama che forse lo ha pure frenato in carriera. I "maiali assatanati", i "cinghiali" per non ricordare l'infelice uscita sulle "checche" hanno fatto diventare celebre Arezzo e il suo allenatore più per le conferenze stampa che per il gioco espresso.

L'impegno da prendere è quello di rimettere la Chiesa al centro del villaggio ovvero far parlare di Arezzo e della sua squadra di calcio ripartendo dal gioco e dai risultati prima ancora che dalle conferenze stampa. Twitter @MatteoMarzotti

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