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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il campo da rugby è aperto a tutti: la replica dell'Arezzo Rugby. La risposta del Vasari

Il campo da rugby di via dell'Acropoli è aperto a tutti. L'Arezzo Rugby, società a cui il Comune ha affidato la gestione dell'impianto, chiarisce la propria posizione nei confronti della Vasari Rugby e conferma la ferma intenzione di accoglierla...

Il campo da rugby di via dell'Acropoli è aperto a tutti. L'Arezzo Rugby, società a cui il Comune ha affidato la gestione dell'impianto, chiarisce la propria posizione nei confronti della Vasari Rugby e conferma la ferma intenzione di accoglierla per tutte le sue partite e per tutti i suoi allenamenti. L'unica richiesta, infatti, ha riguardato il pagamento della tariffa stabilita dalla stessa amministrazione comunale e necessaria al soggetto gestore per sostenere le spese del campo e per mantenerne la qualità. I prezzi resi noti dall'Arezzo sono popolari e irrisori per un impianto di questo tipo, in quanto per un allenamento diurno sono richiesti 27,50 euro orari e per un allenamento notturno 34 euro orari (con una riduzione del 50% per tutte le squadre al di sotto dell'Under16).

«La Vasari ha compiuto una scelta - commenta Francesco Cherubini, presidente dell'Arezzo. - Ha preferito affidarsi a società di calcio piuttosto che restare nella propria casa naturale in via dell'Acropoli e pagare una tariffa notevolmente più bassa fissata dal Comune. Tutto questo con il chiaro intento di creare imbarazzo in noi e nell'assessorato allo sport. Il nostro obiettivo, come da sempre dichiarato, è quello di tenere l'intero rugby cittadino all'interno dell'impianto e, per confermarlo, proprio questo fine settimana abbiamo invitato la Vasari a cenare nei nostri locali. Tutto questo non può però esser fatto gratuitamente dal momento che abbiamo impegni economici da rispettare con l'amministrazione e spese vive da sostenere».

L'apertura dell'impianto da rugby è testimoniata dalla molte realtà ospitate e dalle molte attività organizzate nei suoi locali, ma negli ultimi mesi sono state anche apportate numerose migliorie e operazioni di manutenzione all'impianto esclusivamente a spese dall'Arezzo e senza alcun aiuto dall'assessorato allo sport, con interventi che hanno riguardato la sostituzione delle pompe del pozzo e la riqualificazione dei locali della club house. Tutto questo anche se ancora non è stata firmata con lo stesso assessorato la convenzione per l'affidamento della struttura, nonostante la società abbia presentato a più riprese il documento con gli accordi operativi relativi alla gestione. In questa fase di stallo, l'Arezzo ha incontrato numerose difficoltà, a partire dall'assenza del trattore per la rasatura dell'erba che, al contrario di quanto stabilito dal "Regolamento per la gestione e l'uso degli impianti sportivi comunali", non è stato concesso dall'assessore e ha comportato un'ulteriore spesa a carico del gestore. "Il Comune", si legge nel regolamento, "provvede a sue spese: a) alla fornitura del materiale necessario alla manutenzione ordinaria; b) alla manutenzione straordinaria". A livello sportivo, infine, oltre all'Under16 e all'Under18 è attualmente in fase di ricostituzione l'Under14 che sta aumentando i propri numeri e che sta continuando i propri allenamenti inserita nella franchigia dei Centauri. Inoltre l'attività del minirugby sta incrementando e l'Arezzo sta portando avanti il progetto tecnico con il Liceo Sportivo "Redi" e con l'Istituto Tecnico Sportivo "Fossombroni".

«Finora non ci è stata fornita l'opportunità di gestire serenamente l'impianto che ci è stato affidato - aggiunge Cherubini. - Riteniamo fuori luogo i toni utilizzati dall'altra società nei confronti del Comune anche alla luce della sua precedente gestione dell'impianto che, come da loro stessi ammesso, aveva lasciato un debito che "ammonta a poco più di 60 mila euro", un pregresso con cui non avrebbe dovuto nemmeno essere ammessa alla gara per la riassegnazione. La stessa società ha poi presentato un esposto per la revoca dell'impianto a cui noi abbiamo prontamente risposto e che è stato dunque ritenuto infondato: nonostante questo, siamo pronti a ribadire che le porte di via dell'Acropoli sono aperte a tutti e abbiamo chiesto un incontro all'avvocatura del Comune per cercare un accordo che ponga fine a questa situazione».

La risposta a firma del Cda del Vasari Rugby

In merito alla risposta dell'Arezzo Rugby Football Club, riteniamo di dover rettificare alcune osservazioni che fanno passare per vittima la Società che attualmente gestisce il campo.

L'ARFC con una mail ha interdetto al Vasari l'accesso all'impianto dal 2 maggio chiedendo contestualmente il pagamento dell'uso dell'impianto, contrariamente all'accordo siglato da entrambe le parti e di cui il Comune è a conoscenza, che prevedeva che il Vasari avrebbe potuto giocare ed allenarsi gratuitamente in via dell'Acropoli. Il motivo della "cacciata" è l'inadempienza del Vasari agli accordi, ma la sostanza delle accuse rivolte alla nostra Società non è ancora chiara.

Quindi il Vasari non ha fatto la scelta di andare altrove ma è stato cacciato dall'impianto.

Quanto alle tariffe, il problema per noi non è pagarle (tra l'altro con un tentativo di aumentarle arbitrariamente, cosa di cui il Comune è a conoscenza) ma pagarle a chi non ha titolo per gestire l'impianto. L'impianto non è un bene commerciale che produce reddito ma è al servizio del rugby.

Quanto ai numeri degli atleti ed all'attività svolta è sufficiente che la stampa e i responsabili comunali si rechino presso il campo di via dell'Acropoli, quando la Società che gestisce il campo ha in programma gli allenamenti.

Da ora torniamo al silenzio in attesa delle decisioni degli organi competenti.

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