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Dakar, nella prima tappa Gerini strappa il 46esimo posto

La Dakar 2018 entra nel vivo con la prima vera tappa del rally e Marc Coma, race ispector della gara, ha mantenuto le promesse; sabbia, polvere, navigazione e tante dune che hanno messo in difficoltà tanti piloti sopratutto tra le auto, molte...

La Dakar 2018 entra nel vivo con la prima vera tappa del rally e Marc Coma, race ispector della gara, ha mantenuto le promesse; sabbia, polvere, navigazione e tante dune che hanno messo in difficoltà tanti piloti sopratutto tra le auto, molte delle quali insabbiate a causa della consistenza variabile da zona a zona. Anche Maurizio ha raccontato di aver visto una ripida duna che terminava con un altrettanto infida discesa, alla base della quale una decina di macchine si sono ritrovate su un fianco o direttamente cappottate con pezzi disseminati ovunque, ma la cosa più straordinaria, o forse neppure tanto, è che ci si ritrovava in una sorta di conca tipo caldera vulcanica e una volta dentro bisognava risalire con tutte le difficoltà del caso e a differenza di molte moto, gli altri mezzi ben più pesanti rimanevano insabbiati; un’ecatombe.

Gerini che stamane ha lasciato la linea dello start per 64°, risultato conseguito nella tappa di ieri, ha tenuto una condotta di gara decisa ma allo stesso tempo responsabile, non lasciandosi ingannare dalle tracce fin troppo evidenti dei top rider e facendo la propria gara diligentemente, guardandosi dai numerosi ostacoli disseminati lungo il tracciato, caldo e polvere hanno fatto da contorno per tutta la giornata con temperature ben al di sopra dei 35 gradi.

Fausto Vignola ha guidato con la giusta prudenza per evitare errori nel passaggio attraverso le zone controllate dei waypoint che gli sono costate ben 2 ore di penalità ieri, comminate lui dopo un’attenta analisi della direzione di gara, nella provvisoria sembravano solo 25’ e ha dovuto guardarsi dal sopravanzare dei potenti camion Kamaz, due dei quali gli hanno fatto venire i brividi, come ha raccontato al suo arrivo bivacco; “il sentinel suonava come impazzito, ho visto questi mostri avvicinarsi in maniera minacciosa e l’unica cosa che ho potuto fare è stata, rallentare e farli passare non senza imprecazioni da sotto il casco, e vi confesso che ho provato i brividi”.

Entrambi i piloti del Team Solarys Racing si sono rifocillati con cibo e doccia fresca rigeneratrice al bivacco di Pisco con gli ottimi servizi dell’ASO che da anni organizza questo “signor” rally.

E ANCHE QUESTA SECONDA GIORNATA È PASSATA !

Domani Stage 3 da Lima a San Juan de Marcona di 504 con 208 chilometri di trasferimento e 296 di prova speciale in condizioni pressochè simili a quelle di oggi con tanta navigazione e sabbia, sabbia, sabbia, che sembra essere la parola d’ordine di questa 40à edizione della Dakar.

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