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Non solo Stanzione per l'Arezzo. Imprenditori aretini e il legame con la squadra: il 'piano B' di Pieroni

In giornata è atteso un nuovo contatto tra La Cava e Stanzione, mentre il diggì predispone la sua controfferta

Potrebbero essere giorni decisivi i prossimi per il futuro dell'Arezzo. Non è una frase di circostanza visto gli ultimi sviluppi della vicenda legata alla cessione del club amaranto. Venerdì scorso La Cava e Andrea Stanzione, in rappresentanza di un gruppo che comprendere altri due soci, si sono incontrati nella capitale. Un summit per capire come poter chiudere l'affare, come gestire la parte economica di un accordo che prevede le spese per gli stipendi, fisco e contributi oltre ovviamente all'iscrizione al prossimo torneo, campagna trasferimenti e i 19 contratti già in essere per il 2021.

E proprio per la questione contratti il direttore generale ha incontrato La Cava. Una riunione dove oltre al tema stipendi è facile immaginare che sia stato toccato anche quello della cessione dell'Arezzo. Non è un mistero che Pieroni stia lavorando da tempo per dare 'maggiore solidità' al Cavallino come lui stesso ha dichiarato. L'obiettivo in principio era quello di trovare nuovi soci, e adesso di individuare acquirenti, dato che l'intenzione di La Cava è quella di cedere il 99 per cento della società. E proprio attorno alla figura del direttore generale si sarebbero riuniti alcuni imprenditori, almeno due, con origini e attività nell'Aretino. Una sorta di 'piano B' dove tra i punti da non sottovalutare c'è anche il rapporto del direttore con staff tecnico e giocatori, con i quali Pieroni ha trattato su incarico dal presidente per trovare un'intesa. Non solo per evitare contenziosi, ma anche (se possibile) per provare a rivedere al ribasso le pretese dei tesserati. Alcune società ad esempio hanno pattuito con i propri calciatori il tagli di una o due mensilità.

Insomma per il Cavallino sembrano esserci due strade all'orizzonte. Una che punta verso il 'gruppo Stanzione', con il quale La Cava fisserà un nuovo incontro, e l'altra verso la controfferta del direttore generale. Di certezze al momento ce ne sono poche. L'unica è che La Cava sembra avere l'intenzione di chiudere in tempi ragionevolmente brevi.

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