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La Cava-Anselmi, fase di stallo. Ma il vicepresidente non lascia

Frizioni all'interno della società amaranto tra l'azionista di maggioranza e il vicepresidente.

Non è passata inosservata l'assenza di Massimo Anselmi nella foto scattata ieri sera in un ristorante alle porte di Arezzo dove la prima squadra si era riunita insieme alla dirigenza e al presidente La Cava. Un appuntamento, si legge nella nota stampa della società amaranto, "per fare quadrato e cementare un gruppo già estremamente solido e unito, in vista delle prossime sfide di campionato".

L'assenza di Anselmi è un altro indizio del momento delicato tra due degli azionisti del Cavallino. Una divergenza di vedute su questioni economiche, e quindi anche sportive del club di Viale Gramsci, salvato meno di un anno dallo spettro di un fallimento e dalla rinascita (l'ennesima) dai dilettanti. Il giorno dopo l'esternazione ufficiale di una frizione che era rimasta sopita da più di un mese i tifosi amaranto si chiedono quanto potrà influire la fase di stallo nella gestione e nei risultati.

Ambienti vicini ad Anselmi lasciano intendere che il proprietario del 20 per cento della S.S. Arezzo per il momento non si tirerà indietro ma andrà avanti. Sia perchè l'avventura in amaranto è frutto di una passione, sia perchè Anselmi è, e sa di essere, un punto di riferimento per l'aretinità, intesa come imprenditoria e istituzioni. Al tempo stesso è chiaro che chiederà di essere ascoltato per far presente e provare a risolvere i punti che hanno creato il disappunto.

Dall'altra parte c'è Giorgio La Cava. Azionista di maggioranza, l'imprenditore portato in amaranto da Ermanno Pieroni, deus ex machina della gestione sportiva. La Cava dice di essere pronto a proseguire questa avventura trovando anche nuovi soci da qui a fine stagione che possano rilevare il famoso 20-30 per cento che era stato messo in vendita fin dall'acquisizione del titolo sportivo. Un obiettivo mai nascosto per consolidare la società. La Cava, non è un mistero, conta di utilizzare come appeal la posizione in classifica dell'Arezzo e un parco giocatori che può produrre qualche plusvalenza. Certo è che entrambi le parti sanno che questa fase di stallo non aiuta nessuno soprattutto con un Arezzo virtualmente secondo quando sarà ufficiale la cancellazione della Pro Piacenza. Ecco allora che l'interesse comune è quello di provare a risolvere entro il 30 giugno una situazione che rischia di diventare più spinosa che mai.

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