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Lo sport al tempo del Coronavirus. I tecnici: "Ambienti sanificati, termometri e disinfettanti"

Il racconto degli addetti ai lavori. Ecco come si organizzano i dilettanti

Una domenica all'insegna del sole, di quelle dove i 14 gradi hanno lasciato intravedere un po' di primavera. Una domenica che sarebbe stata perfetta per qualsiasi sport. E invece il Coronavirus ha bloccato tutto. C'è però chi non si perde d'animo e forse, più per esorcizzare il nemico invisibile che non per reale fiducia in un ritorno in campo quanto mai celere, si allena. In molti casi sembra quasi che una corsetta, un po' di running, sia la scelta di molti per sgomberare la testa dallo stress e dai timori.

Ma quella corsetta, condivisa da alcuni sui social, è anche il programma di allenamento che i tecnici hanno affidato ai propri ragazzi. All'indomani dell'approvazione del primo decreto che limitava l'attività sportiva agonistica con impianti a porte chiuse, monitoraggio dei giocatori e rispetto dello spazio tra due o più persone, molte società hanno riunito i propri tecnici che hanno comunicato via Whatsapp con i propri giocatori.

"Ho fatto anche io così - racconta un allenatore la cui squadra milita in Prima categoria - ho mandato un sms con il programma di lavoro dopo aver parlato con i dirigenti. Ogni ragazzo si allena singolarmente, a casa, o magari facendo una corsa in aperta campagna o in un parco. Con i dirigenti adesso cercheremo di capire se mercoledì potremo ritrovarci o meno".

La società come si è organizzata?

"I dirigenti hanno igienizzato gli spogliatoi, completamente - racconta un altro allenatore - ma sono stati igienizzati anche tutti i materiali tecnici che utilizziamo negli allenamenti. E poi leggendo il decreto abbiamo informato i giocatori su come si dovranno comportare".

Distanza di sicurezza, monitoraggio degli atleti...

"La squadra utilizzerà entrambi gli spogliatoi del nostro impianto, ma solo per cambiarsi - spiega il mister - dovranno poi andare a casa per la doccia. Dovranno a maggior ragione tenere in ordine e pulite le scarpette oltre a portarsi dietro ognuno la propria borraccia o bottiglietta d'acqua. Ogni giocatore porta un termometro e dovrà sottoporsi alla misurazione della febbre. Se la temperatura sarà nella norma, non avrà tosse o altri sintomi verrà firmato un foglio apposito e potrà allenarsi. Abbiamo anche dei minorenni, dovremo interpellare i genitori, serviranno delle liberatorie. Chi non è in regola con quanto previsto dalla società e prima ancora dal decreto dovrà restare fuori".

Anche perché le sanzioni parlano chiaramente...

"C'è il penale, ma questo è forse il meno. Qui stiamo parlando della salute di tutti. Prendere delle precauzioni, e rispettare la legge, è senso civico. Proviamo a continuare, ma alla fine anche la decisione di fermare tutto era la migliore. Giocare a porte chiuse non ha senso, figurarsi in queste condizioni. Noi ci alleniamo nel rispetto delle regole ma se ci diranno di sospendere tutto lo faremo".

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