Arezzo, stipendi saldati. Pieroni: "La trattativa procede. Il mio futuro? Dovrò fare delle valutazioni"
Pagata la differenza non coperta dalla cassa integrazione. Entro metà settimana summit decisivo
Con quasi 48 ore di anticipo l'Arezzo ha rispettato la scadenza del 15 luglio. La somma richiesta è stata saldata in giornata evitando sanzioni nei confronti del Cavallino. "State pur certi che fino a quando ci sarò io l'Arezzo non prenderà mai alcuna penalizzazione" aveva detto La Cava riferendosi a questo appuntamento.
Dalle casse amaranto sono partiti oltre 120mila euro. Una cifra che è stata pagata utilizzando i contributi arrivati dalla Lega oltre alle risorse del presidente La Cava e di Orgoglio Amaranto. I soldi sono destinati a saldare la differenza non coperta dalla cassa integrazione per tutti quegli stipendi sotto 50mila euro lordi a stagione.
"La cassa integrazione copre nove settimane per tutti coloro che hanno un ingaggio inferiore ai 50mila lordi a stagione - ha spiegato Ermanno Pieroni - lo scorso 17 giugno ho raggiunto un accordo con calciatori e staff tecnico che ho poi illustrato al presidente. L'accordo prevedeva la rinuncia ad uno stipendio".
Giocatori e staff hanno quindi rinunciato alla mensilità di giugno. Chi ha beneficiato della cassa integrazione ha avuto tramite il fondo 'salva calcio' parte della retribuzione pari a nove settimane. La differenza è stata a carico del club che adesso deve saldare i contratti superiori ai 50mila euro lordi a stagione.
"Verranno saldati entro fine mese sempre con la stessa linea - ha aggiunto Pieroni - ovviamente dovremo poi richiamare ad Arezzo tutti i tesserati e far verbalizzare l'accordo alla presenza del sindacato".
Per quanto riguarda la trattativa per la cessione del club, ovvero delle quote in possesso di Giorgio La Cava, Pieroni risponde così.
"Poco tempo fa avevo detto di essere al lavoro per cercare soci in grado di poter dare una mano al presidente La Cava nel sostenere il peso di una serie C che ha dovuto e deve fare i conti con il Cornavirus. La scorsa settimana c'è stato un incontro importante e quasi definitivo. All'avvocato del presidente ho presentato delle persone che vorrebbero far rimanere La Cava per rispetto alla luce dei tanti sacrifici fatti per l'Arezzo e poi per dare un segnale di continuità al progetto".
Il presidente originariamente aveva espresso un parere negativo al riguardo.
"Però chissà che nelle ultime ore non sia emersa la disponibilità da parte sua di restare".
Ad ogni modo la trattativa sta andando avanti, ma Pieroni al riguardo non vuole sbilanciarsi.
"Il mio compito è venuto meno nel momento che ho messo in contatto le due parti. Non sono un avvocato e nemmeno un commercialistia. Adesso sta a loro scambiarsi i documenti, come avvenuto da giovedì scorso in poi. Stanno trattando e mi auguro che entro metà settimana ci sia l'incontro decisivo con il presidente".
Poi si potrà parlare di futuro, compreso quello del vicepresidente che è stato accostato a vari club tra cui Anconitana, Livorno e Trapani.
"Chi sta trattando l'Arezzo ha detto che secondo loro dovrei assolutamente restare e proseguire il mio lavoro ad Arezzo oltre al fatto che sarebbe bene restasse anche La Cava. In tempi non sospetti ho detto che il mio percorso ad Arezzo sarebbe finito un minuto dopo l'addio di La Cava perchè è con lui che sono arrivato. Da parte mia c'è il desiderio che il presidente possa restare. Se non sarà così dovrò fare delle valutazioni".