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Dal debutto in A all'amaranto, Piu: "Arezzo piazza giusta per rilanciarmi"

Così parla l'attaccante prelevato in estate dall'Empoli

24 settembre 2015. Una data che Alessandro Piu ha scolpito più di ogni altra nella sua memoria. "Quella mattina mister Giampaolo mi si è avvicinato dicendomi che quella sera contro l'Atalanta sarei partito dall'inizio". Ha soli 19 anni quel ragazzo prelevato dall'Empoli poche stagioni prima da una squadra della provincia di Udine e che si prepara a debuttare in serie A con Maccarone e Croce.

Gonars, Virtus Corno e Manzanese. Questa la 'scuola' di Piu prima di passare in Toscana a 13 anni.

"Tra le persone che mi sono state di aiuto nella mia crescita - racconta Piu - direi sicuramente Mario Cecchi, oggi nello staff di Simone Inzaghi".

Con l'Empoli sale negli Allievi, quindi la Primavera disputando anche un Torneo di Viareggio. E proprio durante la coppa carnavela si mette in mostra, tanto da suscitare (come riporta gianlucadimarzio.com) l'interesse di City, Atletico e Juventus. Ma la formazione continua ad Empoli anche sotto la guida di Maurizio Sarri.

"Mi è capito di allenarmi con la prima squadra ed è lì che ho avuto modo di conoscerlo. Come era? Un pignolo, un allenatore che non lascia nulla al caso a cominciare dalla fase difensiva. Si vedeva che aveva 'fame', voglia di arrivare in alto e così è stato".

Il debutto in serie A arriva però nel campionato successivo quando sulla panchina dell'Empole c'è Giampaolo.

"Un po' me lo aspettavo perchè mi stavo allenando bene da un po' di tempo. Le emozioni che provi in un giorno come quello, il debutto in serie A, non si possono cancellare. E' un sogno che è diventato realtà".

Gioca come attaccante, ma quel ragazzo friulano in realtà si adatta anche sull'esterno.

"Ho giocato spesso come centravanti ma avendo una buona gamba sono stato impiegato come esterno offensivo a sinistra. Come nel primo anno ad Empoli quando giocavamo con un 4-2-3-1. Però mi adatto anche a coprire tutta la corsia laterale".

L'Empoli prova a dare maggiore spazio al prodotto del suo vivaio e così ecco il passaggio allo Spezia, il ritorno ad Empoli, quindi Carpi e Pistoiese.

"Purtroppo però ci si sono messi di mezzo alcuni infortuni che mi hanno frenato anche quando stavo facendo bene".

La scorsa estate ecco il passaggio, a titolo definitivo e con contratto fino al 2022, all'Arezzo.

"Ero in ritiro con l'Empoli quando ho saputo che c'era la possibilità di venire ad Arezzo. Ad Empoli avrei avuto poco spazio, sarebbe stato difficile così ho preferito ripartire. Mi sono fidato del direttore e poi Arezzo è una società storica, reduce tra l'altro da un ottimo campionato".

E ad Arezzo è ripartito cercando di tornare lì dove tutto è iniziato.

"Se vi dicessi che non ci penso non sarebbe vero. Sono giovane e penso sia normale cullare il sogno di andare a giocare in categorie superiori. Ad Arezzo mi trovo bene e come ho detto la reputo una scelta giusta per ripartire. Quando torneremo in campo? Difficile dirlo stando a quanto sappiamo e leggiamo. Al momento dobbiamo pensare alla salute, il resto passa tutto in secondo piano".

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