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Blocco della Pallamano Petrarca nella nazionale Under 17

Passano in secondo piano i risultati agonistici, peraltro positivi ed importanti in tutte le categorie, del recentissimo passato rispetto al recentissimo futuro che porta legittimo orgoglio in casa Petrarca. Nila Bertolino, Chiara Cacioli...

Passano in secondo piano i risultati agonistici, peraltro positivi ed importanti in tutte le categorie, del recentissimo passato rispetto al recentissimo futuro che porta legittimo orgoglio in casa Petrarca.

Nila Bertolino, Chiara Cacioli, Camilla Scapecchi, Giulia Gozzi (addirittura unica 2002!) , oltre alla veterana Rebecca Romualdi. Dei ventidue talenti che la Figh ha selezionato, fra le nate nel biennio 2000-2001, per formare il gruppo dal quale uscirà la nuova nazionale Under 17 ben cinque, dicasi cinque, vestono la maglia della Petrarca Pallamano, che risulta così anche la società più rappresentata, anche rispetto ad altre ben più blasonate. Grande soddisfazione per il tecnico Ruben Romualdi, e per tutto lo staff grazie al quale in questi anni sono arrivati successi su successi che hanno portato Arezzo ai vertici della pallamano giovanile in rosa.

Le nostre atlete saranno impegnate dal 7 al 9 febbraio prossimi a Roma, presso il Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito, sotto l'attenta guida dei tecnici federali Fredi Radojkovic e Tamas Neukum , in uno stage che non è solo il primo passo per formare la nazionale indoor di categoria ma anche, come dichiarato dalla Federazione, ai campionati Europei under 16 in programma dall'8 al 10 luglio a Nazarè, in Portogallo. Chi scrive di sport di solito riporta ciò che è successo, lo commenta. Talvolta ne fa filosofia e, se pensa a ciò che accadrà, al massimo azzarda pronostici. Non capita spesso di fare cronaca del futuro. Eppure stavolta di questo si tratta: raccontare in diretta un evento che verrà, sogni che diventano realtà che generano sogni che a loro volta diventano realtà. La pallamano aretina vola in alto, parecchio in alto, in quel magico azzurro senza nubi che non appartiene al cielo ma ad una maglietta, ad un simbolo fonte di emozioni, orgoglio, ambizioni. Quelle che quattro anni fa qualcuno cominciò a chiamare cittine presto, magari aggiustandosi con civetteria i capelli davanti allo specchio prima di scendere in campo, non potranno fare a meno di gettare uno sguardo su quel triangolino di stoffa tricolore e su quella scritta: Italia. Sarà allora probabilmente per loro difficile distinguere il futuro dal presente ed il sogno dalla realtà. Ma poi, comunque, si gioca e per un nuovo sogno il passo è breve.

Sempre a Roma, ma nel 2024, potrebbe accadere qualcosa di importante, la pallamano non mancherebbe e le ex cittine avrebbero proprio l'età giusta. Sono più belli i sogni condivisi. Qualcuno già pensa ad organizzare la tifoseria al seguito.

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