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La diffusione dei virus come il Covid-19 attraverso le acque di scarico. Il ruolo della depurazione

La prima puntata di Acqua&Salute tratta di un aspetto di stretta attualità, visti gli studi in Italia e all'estero, circa la diffusione del coronavirus attraverso l'apparato digerente e quindi le acque di scarico

Fare il tampone alle città per monitorare il comportamento e la diffusione dei virus e in particolare del Covid-19. Questo è uno degli obiettivi che si pone uno studio che viene portato avanti, tra gli altri, dal professor Claudio Lubello, di ingegneria ambientale e civile all'Università di Firenze. Alla base del monitoraggio ci sono le analisi nelle acque reflue scaricate dai cittadini, dalle aziende.

Studi di questo tipo sono infatti al centro dell'attenzione anche dell'Istituto Superiore della Sanità che nei giorni scorsi ne ha pubblicato un'anticipazione: "Nelle acque di scarico di Milano e Torino c’erano già tracce del virus Sars-CoV-2 a dicembre 2019. Lo ha scoperto uno studio in via di pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità realizzato attraverso l’analisi di acque di scarico raccolte in tempi antecedenti al manifestarsi della COVID-19 in Italia. I campioni prelevati nei depuratori di centri urbani del nord Italia, sono stati utilizzati come ‘spia’ della circolazione del virus nella popolazione."

E per concorrere alla salute collettiva è fondamentale la fase di depurazione delle acque di scarico. Gran parte delle fognature sono collegate ai depuratori pubblici, ma esiste ancora un buon 30% abitazioni o di strutture produttive che invece ne sono sprovviste.

Ebbene in questi mesi in cui la popolazione è stata tempestata di notizie relative alla diffusione dei virus, sembra si sia diffusa anche maggiore consapevolezza circa il ruolo delle acque reflue, sia domestiche che industriali. Così, giustamente, si sente sempre più spesso porre la domanda: possono i virus diffondersi, ancora nel 2020, attraverso le acque di scarico? Come si può depurare in assenza di un collegamento alla rete pubblica?

Le risposte arrivano, attraverso informazioni tecnico-scientifiche, dal professor Claudio Lubello e dall'amministratore delegato di Dora Baltea Moreno Cecconi, nella prima puntata di Acqua&Salute.

"In Italia sono presenti circa 24 milioni di abitazioni delle quali circa il 30% non sono collegate ad un sistema di depurazione pubblico collettivo o privato indipendente delle acque di scarico. I reflui di queste utenze vengono scaricati direttamente in torrenti, fiumi, laghi, mare e terreni" ha spiegato Cecconi, proprio per fotografare l'entità del problema da affrontare.

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