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L'estate in Valdarno e i ricordi d'infanzia. Così 30 anni fa Ferruccio Ferragamo approdò a Il Borro

In occasione dei 30 anni dall’acquisizione de Il Borro, Ferruccio Ferragamo insieme ai figli Salvatore e Vittoria presenta il libro Il Borro Toscana

Una storia d'amore nata durante le pigre estati valdarnesi quando la famiglia al completo faceva le valige e si trasferiva in campagna per riprendere fiato dalla canicola cittadina. È sulla scia di questo sentimento che, 30 anni fa, Ferruccio Ferragamo è approdato a Il Borro. Il piccolo borgo medievale alle pendici del Pratomagno dal 1993 è diventato per lui, e per i suoi cari, una seconda casa. 

In occasione dei 30 anni dall’acquisizione de Il Borro, Ferruccio Ferragamo insieme ai figli Salvatore e Vittoria presentano il libro Il Borro Toscana: un coffee table book, edito da Gruppo Editoriale. Un volume che racconta, capitolo dopo capitolo, il profondo legame che ha condotto Ferruccio Ferragamo a Il Borro, guidato da istinto, vocazione e ricordi d’infanzia. Una storia d’amore nata 70 anni fa, quando i genitori Salvatore e Wanda Ferragamo acquistarono la Tenuta di Viesca, anch'essa nel Valdarno, dove la famiglia trascorreva le estati, osservando e imparando il lavoro della campagna e maturando l’atto di fede che dura nel tempo: l’amore nato da un sogno e la dedizione volta a preservare la bellezza e l’integrità di questo territorio così speciale. L’acquisizione nel 1993 de Il Borro è il risultato di quel colpo di fulmine e segna l’inizio di un importante processo di restauro del Borgo Medievale e della Dimora Storica (gravemente danneggiati durante la seconda guerra mondiale), attuato nel pieno rispetto della storia, della tradizione e della natura del luogo e volto alla sua valorizzazione. Trent’anni di impegno e dedizione che Ferruccio Ferragamo ha condiviso con i figli: Salvatore oggi responsabile dell’attività vitivinicola e dell’ospitalità e Vittoria responsabile della sostenibilità e dell’orto del Borro, con verdure stagionali biologiche e che comprende anche la produzione, cereali, trasformati e prodotti caseari. "Una storia costellata di successi - fanno sapere dalla tenuta - come la riqualificazione dei vigneti antichi nel 1995, l’entrata nella prestigiosa associazione Relais & Châteaux nel 2012 e la completa transizione al biologico nel 2015. Tappe fondamentali che lo rendono una tenuta fortemente vocata al rispetto dell’ambiente e alle pratiche sostenibili, che utilizza fonti rinnovabili risparmiando ogni anno circa 930 tonnellate di Co2, una cantina di rilievo internazionale che produce oltre 400mila bottiglie di vino certificato biologico, un relais che conta oltre 50 suites tra il borgo medievale e le aie". 

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