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Redazione

Mentre si parla di ripresa il gioco di azzardo ci ricorda che siamo al lumicino

Sono passati molti anni da quando rimasi colpito dalla quantità di biglietti delle varie lotterie che venivano venduti in Spagna. Allora la penisola iberica, Portogallo compreso, era in preda a una povertà profonda che strideva con la vita agiata...

Sono passati molti anni da quando rimasi colpito dalla quantità di biglietti delle varie lotterie che venivano venduti in Spagna. Allora la penisola iberica, Portogallo compreso, era in preda a una povertà profonda che strideva con la vita agiata della quale si godeva dalle nostre parti.

Oggi, che alla faccia degli enunciati governativi i poveri siamo diventati noi (anche per via di quell'agiatezza dai piedi di argilla di un tempo), le lotterie e le slot machine sono divenute il pane degli italiani. Una piaga che sta divorando famiglie già in difficoltà per carenza di lavoro.

L'Italia è campionessa europea per quanto concerne il gioco d'azzardo ed è terza nello speciale campionato mondiale di categoria. Arezzo (città), ma anche parecchi dei comuni maggiori del suo territorio, sono oltre la media nazionale per le spese pro capite nel settore (vedi foto di copertina).

Non c'è migliore indicatore di questo per comprendere quale sia la condizione di vita di una fascia ampia di persone che convivono con la precarietà, non solo lavorativa. Per molti la ripresa è cosa riservata ai TG, ed è talmente poco sentita da stridere con la disperazione di fatto. Chiedere, per credere, ai molti lavoratori in cassa integrazione o addirittura senza alcuna protezione dopo la crisi, in primis, dell'oreficeria e dell'edilizia. Ora anche una buona parte delle catene dei supermercati soffre le pene dell'inferno... La ripresa, al momento, dalle nostre parti riguarda solo alcune aziende singole che si contano sulle dita delle mani.

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