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Redazione

Saione e la normalità - legalità

Il quartiere aretino multietnico per eccellenza fa ancora fatica a prendere completa coscienza di esserlo, nel senso che la convivenza tra comunità di origine diversa non è ancora una realtà. Bengalesi, cinesi, centroafricani, nordafricani...

Il quartiere aretino multietnico per eccellenza fa ancora fatica a prendere completa coscienza di esserlo, nel senso che la convivenza tra comunità di origine diversa non è ancora una realtà. Bengalesi, cinesi, centroafricani, nordafricani, italiani ecc. tendono ancora, chi più chi meno, a non mescolarsi agli altri gruppi etnici. Può darsi che il giusto mix, quello capace di arricchire ognuno, non possa essere raggiunto, ma ben vengano le iniziative che tendono a mettere in contatto pacifico le varie etnie e nazionalità, che pensino alla riqualificazione di Saione anche sul versante dei servizi e delle infrastrutture. Ma nel documento - comunicato - lettera dei cittadini del quartiere, intitolato "ripensando Saione", una frase mi ha colpito più di altre. Si tratta di una richiesta indirizzata principalmente all'amministrazione comunale.

"formazione specifica per i migranti che preveda educazione civica ed educazione alla legalità".

Ecco, nel momento in cui l'ho letta, quella frase, ho pensato alla chiusura della Casa delle Culture da parte dell'attuale amministrazione, ma anche al fatto che probabilmente chi l'ha scritta non si è reso conto che, accanto agli immigrati, a studiare educazione civica e alla legalità dovrebbero esserci moltissimi italiani, forse la maggioranza.

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