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Renzi, la Banca d'Italia e le prossime elezioni

Quel che sta accadendo, con il PD che attacca direttamente il Presidente uscente della Banca d'Italia Visco, è di facile interpretazione per quanto irrituale. Non è una novità che il segretario del PD non veda di buon occhio i vertici di Banca...

Quel che sta accadendo, con il PD che attacca direttamente il Presidente uscente della Banca d'Italia Visco, è di facile interpretazione per quanto irrituale.

Non è una novità che il segretario del PD non veda di buon occhio i vertici di Banca Italia, visto che si era già espresso più volte parlando tra l'altro di incompetenza.

Tutto si riferisce al fatto che, come dice Renzi (e ora anche il PD e parte del Parlamento) la vigilanza nei confronti degli istituti bancari in generale e di quelli falliti ("andati a risoluzione", come dice Visco) in particolare, ha fatto acqua da tutte le parti?

In parte certamente sì. Di sicuro è cominciata la campagna elettorale e il PD ha bisogno di smarcarsi dalle responsabilità (presunte e reali) che gli vengono attribuite in merito agli scandali bancari degli ultimi anni. Non potendolo fare indirettamente attraverso la commissione parlamentare appositamente istituita (tardivamente), lo fa comportandosi come un elefante in una cristalleria e spara un giudizio diretto quanto anomalo. Naturalmente coloro che sono deputati a occuparsi formalmente del rinnovo dell'incarico a Visco (il cui mandato scade nei prossimi giorni) levano gli scudi, ma che il problema esista non è un mistero per nessuno, men che meno per queste colonne virtuali, dove sono intervenuto spesso sulla questione.

Per quanto concerne Banca Etruria la vigilanza è stata dura e tenera allo stesso tempo. E' stata dura quando c'era da scrivere, ma anche tenera quando le sue raccomandazioni non hanno avuto seguito. Se riteneva, come ha scritto nei verbali, che alla guida dell'istituto aretino ci fossero (e fossero stati) degli incompetenti pasticcioni, avrebbe dovuto renderlo noto pubblicamente, in modo che qualcosa potesse cambiare prima del precipizio finale.

L'unica indicazione pubblica che si ricordi dopo certi verbali (oggi noti, troppo tardi), è stata quella di raccomandare la fusione con istituti di alto profilo, ma poi l'unico partner che ha saputo raccomandare a Banca Etruria è stato la Popolare di Vicenza, una banca che stava peggio della malata terminale aretina.

Siccome chi assume un incarico come quello di presidente della Banca d'Italia (ma anche di qualsiasi altro consesso) è responsabile di quel che la Banca d'Italia fa anche quando non partecipa direttamente ai fatti in questione, a maggior ragione lo è se di quei fatti è a perfetta conoscenza.

Per questo ha senso pensare che Visco non debba essere rieletto per i prossimi sei anni, e questo indipendentemente da quel che ne pensa Renzi, il PD o il Parlamento. Invece,c'è da scommetterci, avverrà l'esatto contrario.

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