Quando i titoli giornalistici sono volutamente ambigui...
Su La Nazione di oggi, sabato 28 maggio, a pagina 16 della cronaca nazionale e sotto un richiamo al "caso Yara", si legge un titolo a sei colonne che recita così: "Le lacrime di Bossetti in tribunale e la moglia sfreccia in Porsche". Ecco...
Su La Nazione di oggi, sabato 28 maggio, a pagina 16 della cronaca nazionale e sotto un richiamo al "caso Yara", si legge un titolo a sei colonne che recita così: "Le lacrime di Bossetti in tribunale e la moglia sfreccia in Porsche". Ecco, leggendo l'articolo, poi, si capisce che sul caso di Brembate non c'è niente di nuovo da dire e che quanto riportato è mera cronaca di uno dei tanti passaggi in tribunale che riguardano il processo.
Ma il titolo studiato ad hoc fa comodo alla testata e attira l'attenzione del lettore. Di fronte a quelle parole viene spontaneo chiedersi perché Bossetti abbia pianto, e come faccia la moglie del muratore a disporre si una Porsche Panamera (il modello è specificato nella didascalia della foto in evidenza).
naturalmente le risposte sono del tutto insignificanti (nel primo caso si tratta di lacrime non meglio specificate e nel secondo dell'auto di un consulente della difesa).
Il giornalismo sarà più credibile e autorevole il giorno in cui la smetterà di pompare le notizie con titoli sparati o di inventarne laddove non ce ne sono.
Quello citato sopra è solo un esempio tra i tantissimi. Ogni giorno ne leggiamo a bizzeffe in ogni giornale o mezzo di informazione. Chi per primo comprenderà che il giornalismo non si fa così, ma riferendo i fatti e titolando su quelli, ne guadagnerà di certo, a medio termine anche economicamente.
Arezzo Notizie fa di tutto per non farsi trascinare su quella strada e la scelta sta pagando...
Nella foto: una Porsche Panamera svizzera in via Tornabuoni a Firenze