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Il punto sul provvedimento anti alcol ad Arezzo

Dall'incontro tra il comandante della Polizia Municipale e i commercianti interessati alla somministrazione di alcol della Confcommercio, si è compreso che ad Arezzo si vende alcol a volontà dall'una alle due di notte, e che si vuol continuare a...

Dall'incontro tra il comandante della Polizia Municipale e i commercianti interessati alla somministrazione di alcol della Confcommercio, si è compreso che ad Arezzo si vende alcol a volontà dall'una alle due di notte, e che si vuol continuare a farlo in nome della sopravvivenza dei locali stessi e dei posti di lavoro che garantiscono.

Allo stesso tempo e conseguentemente, si è appreso che secondo i commercianti è inutile e dannoso vietare la somministrazione di alcolici dall'una di notte alle sette della mattina.

Delle due l'una: o il provvedimento è inutile, per cui si vende comunque più o meno la stessa quantità di alcol di prima, oppure è utile, e quindi fa vendere meno alcol in misura considerevole.

Intanto occorre precisare lo scopo di una simile ordinanza, che ricordiamo vieta anche di consumare alcol per strada dopo le 19,00 nel centro cittadino e nel quartiere di Saione.

Non c'entra niente (o molto poco) l'ultima grossa rissa verificatasi in città, la quale verosimilmente ha avuto alla base motivazioni del tutto diverse da quelle dell'alcool (tra l'altro si è verificata intorno alle 20,30...). Il provvedimento, invece, tende ad eliminare comportamenti conseguenti allo stato di ubriachezza molesta di un buon numero di persone durante le notti del fine settimana e le varie serate che hanno a che vedere con la Giostra del Saracino (una quarantina di feste serali per ogni edizione).

Certo, se si vuole che l'ordinanza sia efficace, allora occorre farla rispettare ed evitare eccezioni importanti (come possono essere quelle delle serate pre Giostra).

In più, come ho già scritto in un articolo precedente, bisogna che il provvedimento sia accompagnato dal rispetto del divieto di somministrazione di alcol ai minori, il più importante per la salute dei nostri figli. Questo, sopra tutto, va controllato effettivamente.

Se le forze dell'ordine riuscissero a far rispettare questi limiti, allora la vita notturna aretina sarebbe meno piena di vomito, schiamazzi, bravate, coma etilici e piccole risse qua e là. Altrimenti si tratterà di ordinanza e legge inutili.

E forse non è vero che certi limiti causerebbero un gran danno ai commercianti interessati, perché potrebbero contribuire a far cambiare le abitudini notturne, come quella di tirare a fare l'alba o giù di lì. Potrebbe accadere che in discoteca (e alle serate pre Sarcino) si torni ad andarci prima senza sembrare dei poppanti. Qualche acqua tonica e qualche cocktail analcolico in più, a notte fonda, non ammazzeranno nessuno, nemmeno i commercianti.

Quelli della mia generazione, con poche eccezioni, uscivano e andavano a letto qualche ora prima, e sopravvivevano lo stesso. Tra l'altro per riuscire a rimanere svegli durante l'intera notte occorre spesso "darsi una spinta", anche con pasticche o altre droghe, e qui si entra in un argomento diverso, ma meno lontano dall'alcol di quanto si possa pensare a prima vista...

Proibizionismo no, ma regole sì.

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