Salvini ha annunciato che il governo italiano cercherà nuovi accordi con quello libico. In pratica si tratterà di investire qualcosa in più in quel paese e riconoscere un po' di soldi al governo africano perché trattenga i migranti sul suo territorio.

Alla fine qualcosa di simile a quello che l'Europa ha fatto con Erdogan in Turchia. Miliardi in cambio di tappo.

Ma se forse in questo modo gli sbarchi diminuiscono (almeno per un periodo) e i meno sensibili possono chiudere gli occhi su quel che succede nei centri di concentramento in Libia, occorre sapere che il governo di Erdogan è forte, fortissimo, mentre quello libico è debole, debolissimo; tanto da non poter garantire per l'intero territorio statale.

Bisogna sapere che la Libia non è l'unico punto di arrivo possibile per chi sale dall'Africa interna, e anche che le condizioni di vita, quindi non necessariamente le guerre, spingono milioni di africani verso una speranza che si chiama Europa, specialmente del nord.

L'unico modo civile che abbiamo di controllare il flusso dei migranti via mare è accoglierli, identificarli, dare loro un alloggio meno precario di quello dei campi profughi attuali (dei quali dovremmo vergognarci, noi e soprattutto i libici) e smistarli o mandarli indietro nel giro di un mese o due, non di anni, come accade oggi.

Con un accordo queste operazioni potrebbero essere svolte anche in territorio libico da forze europee, se in Libia ci fosse un governo un po' più stabile in grado di garantire sicurezza; perché i mercanti di corpi non sarebbero felici...

Il nodo è quindi sempre l'Europa, un'unione poco unita e con una Germania (dominante) dal governo appeso a un filo...

Arretrare le navi italiane facendole incrociare più vicino alle nostre coste (come ha annunciato di voler fare Salvini) serve solo ad aumentare il numero di morti nel Mediterraneo.