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Piero della Francesca era un furbetto?

Le rivelazioni da parte di chi sta realizzando il restauro della Risurrezione a Sansepolcro sono importanti per la storia dell'arte perché svelano quello che fino a oggi pochissimi introdotti sapevano e riguardava soltanto la Leggenda della Vera...

Le rivelazioni da parte di chi sta realizzando il restauro della Risurrezione a Sansepolcro sono importanti per la storia dell'arte perché svelano quello che fino a oggi pochissimi introdotti sapevano e riguardava soltanto la Leggenda della Vera Croce. Piero ha dipinto parte delle due opere utilizzando una tecnica a secco anziché a fresco. Come tutti sanno l'affresco richiedeva (e richiede, anche se oggi esistono anche malte che si asciugano più lentamente) particolare velocità nell'essere realizzato e necessariamente a lavoro finito si presentava molto meno dettagliato di una tavola o una tela dipinte a olio o a tempera.

Ma se all'affresco si fosse riservato lo sfondo o le parti meno particolareggiate, per poi soffermarsi con calma sui volti e gli altri dettagli, allora l'aspetto dell'opera si sarebbe potuto presentare più "raffinato". Siccome a questa possibile volontà fa riferimento anche chi restaura, sarebbe interessante sapere quali parti degli affreschi sono state realizzate a fresco e quali a secco.

Naturalmente il titolo qui sopra è una provocazione, ma forse neppure così tanto. Di certo la scoperta non toglie niente alle caratteristiche principali delle opere e agli studi rivoluzionari svolti da Piero.

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