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Orgoglio Amaranto denuncia la scarsa considerazione da parte della società

Orgoglio Amaranto, riunito in assemblea ieri sera (lunedì) lamenta di essere tenuto all'oscuro di decisioni societarie in corso. Le frasi volate di fronte a soci piuttosto sbigottiti sono pesanti: "da quindici giorni non veniamo contattati dal...

Orgoglio Amaranto, riunito in assemblea ieri sera (lunedì) lamenta di essere tenuto all'oscuro di decisioni societarie in corso. Le frasi volate di fronte a soci piuttosto sbigottiti sono pesanti: "da quindici giorni non veniamo contattati dal resto della società" e poi, "abbiamo verificato che sono in corso movimenti che non ci piacciono" e ancora, "Pare si voglia fare tabula rasa", "chi ha lavorato nella struttura dell'Arezzo con professionalità in una stagione così difficile deve rimanere", "pretendiamo rispetto, considerazione", "e' mancata correttezza".

Pare che tutto sia riferito alla segreteria dell'Arezzo che sarebbe in corso di cambiamento. Alla vigilia di un incontro operativo nel quale Orgoglio Amaranto dovrebbe (il condizionale è d'obbligo dopo certe frasi) essere messo al corrente di scelte fatte e da fare sembra un attacco spropositato. Tra l'altro, lo dicono gli stessi dirigenti del comitato, Orgoglio Amaranto con il suo preziosissimo 1% non è lì per fare o imporre delle scelte, ma per controllare che la gestione societaria sia sostenibile e corretta formalmente.

Alla fine questo gli si chiede e questo può essere il suo ruolo. Porre aut aut quando nulla è avvenuto (almeno ufficialmente) pare un tantino forzato. Ammesso che una scelta sia stata fatta, non sembra realistico pensare che possa essere la contrarietà di Orgoglio Amaranto a modificarla.

Forse è più importante lasciar lavorare in tranquillità la proprietà, il direttore generale e il direttore sportivo, altrimenti si rischia di smontare un giocattolo nato bene grazie alla collaborazione di tutti, ma soprattutto di chi ci ha messo e sta mettendo centinaia di migliaia di auro, presto un milione e poi altri.

Può darsi che mi sbagli, ma frasi come "si sciolgano i nodi oppure si scioglieranno loro", paiono davvero esagerate e fuori luogo, anche perché non esprimono un parere, ma un'impossibile imposizione.

Per il momento al povero cronista - opinionista tocca registrare una mancanza di serenità che può portare solo male. Sarà bene che le parti, a cominciare dal meritevolissimo Orgoglio Amaranto per proseguire con la proprietà, agiscano perché gli animi si distendano il più presto possibile. Credo che tutti vogliano lavorare per l'obiettivo primario, quello di avere la miglior società possibile alle condizioni date.

Ognuno rispetti il proprio compito e tutto funzionerà di sicuro bene. Quello di Orgoglio Amaranto non è il ruolo di chi forza scelte societarie, almeno se queste non mettono a rischio le casse della S.S. Arezzo. Esprimere un parere non è solo legittimo, ma anche dovuto; cercare di imporre qualcosa, come si è fatto con le parole di ieri sera, è senz'altro sbagliato.

La proprietà ha tutto il diritto di compiere libere scelte inerenti la squadra, l'allenatore e la struttura societaria.

Non è ancora successo niente che non si possa ricomporre, ma l'aria che tira non è quella giusta.

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