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Musica romana antica a Castelsecco - un luogo da ritrovare e valorizzare

Domenica pomeriggio alle 19,00, i Synaulia, gruppo che riproduce musiche e balli etruschi e antico romani con strumenti ricostruiti sulla base di attenti studi della documentazione esistente e riproducendo le movenze danzanti dei dipinti giunti...

Domenica pomeriggio alle 19,00, i Synaulia, gruppo che riproduce musiche e balli etruschi e antico romani con strumenti ricostruiti sulla base di attenti studi della documentazione esistente e riproducendo le movenze danzanti dei dipinti giunti fino a noi, ha tenuto un concerto performance nel luogo più adatto ad ospitarlo, cioè il teatro etrusco-romano di Castelsecco, sulla collina di San Cornelio, a due passi da Arezzo.

Un centinaio di persone ha assistito all'evento (invero poco pubblicizzato) e partecipato alla cena successiva. Il concerto si è svolto come al solito prima del tramonto, per via dell'assurda mancanza di luce artificiale in loco. Per la cena si sono sfruttati i locali della chiesetta e dello spazio aperto retrostante, unico luogo dotato di illuminazione in zona.

Di certo l'assenza di luce e acqua non aiuta l'associazione Castelsecco nell'organizzare eventi suggestivi (e quello di domenica lo è stato davvero) in un luogo quasi magico come il colle di San Cornelio.

Quel che più manca a Castelsecco sono quindi la possibilità di avere corrente elettrica (e conseguente luce artificiale) fino al luogo del teatro romano, e anche un pozzo capace di dare acqua al parco archeologico.

L'amministrazione pubblica potrebbe di certo farsi capofila (come proprietaria dell'area) per raggiungere un risultato minimo che possa permettere all'Associazione Castesecco di ottenere la possibiltà di mettere a piena disposizione degli aretini (e non solo) un luogo davvero unico di Arezzo. In fondo nessuno chiede denaro a chi non lo può dare, ma è probabile che presentare un buon progetto, semplice ed efficace, potrebbe magari smuovere le corde della borsa regionale o europea; il che naturalmente non impedirebbe, e anzi incoraggerebbe qualche possibile sponsor privato, a mettere a disposizione quanto necessario al definitivo recupero della cavea del teatro e al mantenimento delle favolose mura etrusco/romane che sostengono la collina da ovest.

Sogni? No, basterebbe solo un po' di impegno; qualcosa che vada oltre le parole di circostanza perché divengano realtà.

cof

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