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L'intervento scomposto di Franco Marinoni sulle sanzioni agli ex amministratori di Banca Etruria

Il direttore di Confcommercio aretina e toscana Franco Marinoni è intervenuto ieri (la Nazione - cronaca di Arezzo) sulla questione delle sanzioni comminate da Banca d'Italia agli amministratori degli ultimi consigli di amministrazione della...

Il direttore di Confcommercio aretina e toscana Franco Marinoni è intervenuto ieri (la Nazione - cronaca di Arezzo) sulla questione delle sanzioni comminate da Banca d'Italia agli amministratori degli ultimi consigli di amministrazione della vecchia Banca Etruria.

Il secondo e ultimo, in particolare, fatti salvi i possibili conflitti di interesse (ancora da dimostrare) da parte di un paio di soggetti, non parrebbe granché attaccabile, sia perché i suoi componenti hanno agito per soli otto mesi agli ordini quotidiani di Banca d'Italia, sia perché quegli amministratori hanno lavorato per un tozzo di pane (circa ventimila euro di compensi complessivi a testa per i semplici consiglieri).

Oggi i componenti semplici di quel consiglio, cui è seguito un commissariamento che a esser buoni ha ottenuto i medesimi risultati, vengono "multati" per oltre cinquantamila euro a testa dalla stessa Banca d'Italia.

A loro carico c'è, se non altro, la colpa di non aver considerato la situazione del tutto anomala quando si è trattato di decidere l'entità della liquidazione/buonuscita dell'ex direttore Luca Bronchi. Quantificare la somma da erogare in accordo transattivo è stato davvero un errore difficilmente perdonabile (che il consigliere Grazzini non ha contribuito a compiere, visto che si è limitato a un'astensione che la dice lunga sulla sua posizione in merito).

fatte queste considerazioni si può comprendere l'amarezza dei singoli consiglieri coinvolti ma, come si sa, quando si assume una carica dirigenziale bisogna rispondere delle responsabilità che quella carica comporta (e questo indipendentemente dai compensi ricevuti).

Resta il fatto che complessivamente le sanzioni inflitte da Banca d'Italia (anche e sopratutto quelle comminate agli amministratori del penultimo consiglio) appaiono irrisorie rispetto al disastro economico finanziario verificatosi.

Con tutto ciò Franco Marinoni, che scrive spesso fondi o semplici commenti su La Nazione, ieri è intervenuto sulla questione in maniera forte, direi anzi esagerata, in difesa dei consiglieri.

ha ragione quando attribuisce colpe alla Banca d'Italia, responsabilità che ho sostenuto ripetutamente esistere anche su queste colonne virtuali, ma appare esagerato quando condisce addirittura con tre punti esclamativi, una difesa a spada tratta della posizione dei semplici amministratori dell'ultimo consiglio della vecchia Banca Etruria. Marinoni parla tra l'altro di sanzioni ai limiti dell'incredibile, ma l'importo di 54000 euro a testa all'occhio dell'osservatore esterno non appare certo così esagerato, anche e sopratutto alla luce del possibile ricorso che i consiglieri andranno a depositare.

la verità è che tutti sanno che uno di quei consiglieri risponde al nome di Anna Lapini, presidente sia ad Arezzo che a Firenze della stessa organizzazione che Marinoni gestisce da direttore generale. Ecco perché il dirigente di ASCOM avrebbe fatto meglio a tacere, invece di scaldarsi e probabilmente nuocere, con il suo intervento esagerato, alla propria "protetta" (peraltro persona rispettabilissima).

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